venerdì 28 novembre 2008

addicted

avevo bisogno E S T R E M O di questa canzone.
E guarda caso è quello che dice.
Guarda caso...

"Thoughts are the shadows of feelings, always darker, emptier, and simpler.
I don't care if they're fake or real, I just thank that they're showing up at all.
I have black periods. Who does not? But they are not a part of me;
they are not a part of illness, but a part of my being. Some might say I have the courage to have them. It's four o' clock in the morning. This sucks."

I can't go on
You said my head's too heavy
I need that song
Those trusty chords could pull me through
and early on
they saw the warning signs and symptoms all day long
We sit and dream of better days

Where we'd hit the ground running on empty stories we've been told
And all those nights we spent together never felt this fucking cold
When we let the car run in the driveway kiss you one last time
Before we brought the horses in before the storm of '59, of '59
of '59

I can't go on, these limbs have grown too heavy
I need that song
A night on earth could pull me through
and early on
They saw the warning signs and symptoms all day long
Wonder how far from here we'll fall

Before we hit the ground running on empty stories we've been told
And all those nights we spent together never felt this fucking cold
When we let the car run in the driveway kiss you one last time
Before we brought the horses in before the storm of '59, of '59
of '59

blue in the face

It's about time that I came clean with you
I'm no longer fine, I'm no longer running smooth
I thought that I found myself under something new
Just one more line I repeat over and over again
'Till I'm blue in the face with a choking regret
Because I talk in circles 'round you on my bed
Can't say I blame you one bit when you kept it all inside
When you left that night

It's about time that you got sick of me
No longer fun, and so far from interesting
I thought that I found me a cure for feeling old
Just one more line to keep me sleeping loudly and cold
In disgraced with a shameful regret
As I talk in tongues to myself in my bed
Can't say I blame you one bit when you kept it all inside
When you left that night

And all that followed fell like mercury to hell
Somehow we lost our heads for the last time
And all that followed fell like mercury to hell
Somehow we lost our heads for the last time

And I don't dream since I quit sleeping
And I haven't slept since I met you
And you can't breathe without coughing at daytime
And neither can I
So what do you say?
Your coffin, or mine?


sutura powered

mercoledì 26 novembre 2008

errata corrige

Prendete "la Talpa" del penultimo post, e sostituiteci "L'isola dei Famosi"...
scusate, ho confuso tra cacca e merda.

martedì 25 novembre 2008

le talpe non vedono un cazzo

Luxuria. Facevi bene a startene in politica. I punti che avevi guadagnato per qualcuno in politica e nel coraggio li hai persi tutti e anzi proprio lo schifo ha raggiunto con la Talpa.
Ed ora grande festa per la vittoria.
Gioite.
Gioite.






B:Dov'è Gustavo?
S:Ma Gustavo è all'imperfetto....

B.Hai ragione....Dov'era Gustavo?

fottute macchine

Siamo messi male, molto male, ora che il T9 del mio N73, invece di "TRA" (come "tra 5 minuti"), come prima scelta mi da "USB"...

sabato 22 novembre 2008

e fu che ce la fecero_VerdeRosso

finalmente ce la fecimo. a convincerci tutti.

ma d'altronde lo sapevo. lo sapevamo. lo immaginavamo. ma è nella nostra natura rompere i coglioni. portare avanti le cose e rompere i coglioni. avere ragione e rompere i coglioni. non averla e romperli comunque. va bene così tutto sommato.

discorso archiviato.

i denti se ne vanno e con loro anche le mascelle.
ho un buco di non so quanti cme nella mandibola. qualche post fa dicevo di non farvi togliere mai i denti del giudizio. qui lo ribadisco, quant'è vera la guancia che ho. sembra di avere un panino nella guancia (eheh fa ridere elisa, si fa ridere avere un panino nella guancia). e il male che ho patito.
non lo auguro nemmeno alla peggior PamelaAnderson, nemmeno alla peggior sgualdrina di questo straccio di mondo di merda, alla peggiore testa di cazzo di questo buco del culo del mondo. A nessuno. Forse l'unica persona per la quale immaginavo una cosa così (in quanto a sfiga) ero io stesso. Io sottoscritto Stefano fuckin Gritti.

Da piccolo ho avuto una Makumba. Un rito finito male. Una sventura residente in me.
Credo che oltre ai mali che già m'affliggono o che cerco di farmi affliggere, l'aggiunta della non salute faccia peggiorare tutto quanto. E questo "tuttoquanto" va sempre più a rotoloni. Ed è vero che i rotoloni non finiscono mai. Ma non sono rosa.
Sono rossi di sangue. Neri di rabbia. Verdi di speranza finta. Blu di pazzia. Gialli di simpatia nonostante tutto. Rossi di passione per ogni cosa al quale mi aggrappo per stare in piedi.

mmmm, vediamo,....scelgo il verde e il rosso. Si! Mi dia quello verde e quello rosso!
VerdeRosso. Perché le cose alle quali mi aggrappo sono poche molto poche.
Nonostante non riesca a parlare per mancanza di mobilità della ganascia mandibolare, la mente funziona, poco lucida ma funziona, e mi fa muovere le dita in questo infinito di parole (no, non sono a caso), in questo infinito di lettere scritte a schermo o a moleskine, in questo mondo che rimane mio, sempre, ovunque. Qui in quello che scrivo non entra nessuno, a meno che non lo voglia io e comunque per mano mia. Qui sono felice. Qui penso agli amici, alle donne, qui scrivo di loro, qui valuto le mio non aspettative, qui valuto il mio passato e qui non valuto il mio futuro.
Rendo mio questo mondo e non provate a tassarmi anche questo cazzo.

ringrazio Dio se esiste per avermi fatto con le mani e per aver invetato ciò che concerne la scrittura e la scrittura stessa, e per aver messo in relazione le due cose.
L'unica boa.
L'unico legno.
L'unico appiglio.
L'unico bordo quando l'acqua è troppo alta.
L'unica aria quando quella in corpo finisce.
L'unica pelle quando la mia si consuma.
L'unico occhio per capire le cose quando queste sono nella merda.
L'unica cosa che ancora non puzza di usato.

Qui dico che managgia ai Suoi sandali stasera l'Inter ha vinto una partita di merda.
Ed ora inizia pure a far male. Oki arrivo.

mercoledì 12 novembre 2008

ora basta

E' così strano. Ma continuate a fare storie. Volete fare sta cosa o NO? CAZZO!.
Comincio ad essere stufo di tutte le parole di accordo prese prima. E di tutte le parole di disaccordo poi. Nonostante paresse tutto chiaro.
Non c'è sacrificio. Io voglio sacrificio. Un piccolo sacrificio.
Non tiriamoci per il culo. Piuttosto interrompiamo tutto adesso e mandiamo tutto a fare in culo.
Non mi va. E' il motivo per cui vi ho voluto parlare. Ed è il motivo che ci sta portando alla fine. E chi mi sta portando a rompermi i coglioni. Non di voi ma di questo con voi.

Ora basta. Davvero, ora basta.
Non vi va bene? Aiutatemi...aiutatemi affinchè sia la cosa perfetta e giusta per tutti. Non voglio andare avanti per fierezza. Non voglio andare li per fare figo. Voglio andare li per finire come si deve. Come dobbiamo.
Volete cambiare? Ok, mi sta benissimo. Ma non ditemi di cambiare destinazione, TROVATENE UN ALTRA! o aiutatemi a farlo...
Non c'è granchè da capire...

mercoledì 5 novembre 2008

forse, ora.

Forse è vero. Forse l'era del cambiamento sta arrivando. Perché la gente festeggia.
Vero che la gente, purtroppo, festeggia sempre in generale.
Ma ora si festeggia perché è stato eletto il primo Presidente nero degli Usa.
Era ora potrebbe semplicemente dire qualcuno.
Era ora cazzo avevano rotto i coglioni ignorantemente potrebbe dire qualcun altro.
Io dico, finalmente forse la gente capisce in una politica più giovane, in una politica che da giovane non guidava aerei militari e sparava alla gente in Vietnam, una politica che non inneggia (almeno non apparentemente) ad essere uno stato bellico, una politica che viene dai sobborghi di Chicago non dalle medaglie all'onore.
Forse qualcosa cambierà.
O forse non cambierà un cazzo.

Ora tocca al Papa. Checcazzo.