domenica 22 febbraio 2009

all'origine dell'omicidio forse la gelosia nei confronti del papà

Usa: a 11 anni uccide la fidanzata del padre, che era incinta. Poi va a scuola

Il delitto a Wampum in Pennsylvania. Il bambino ora rischia l'ergastolo

La casa del delitto (Ap)
La casa del delitto (Ap)
WAMPUM (USA) - Ora rischia il carcere a vita. Un bambino di 11 anni ha ucciso la fidanzata del padre, incinta all'ottavo mese. Poi ha preso il pulmino ed è andato a scuola. L'incredibile tragedia è avvenuta venerdì a Wampum, in Pennsylvania. Secondo il procuratore distrettuale della Contea di Lawrence, John Bongivengo, dopo essersi preparato per andare a scuola, il ragazzino ha preso la SUA pistola, un modello disegnato apposta per i bambini, e si è avvicinato al letto della matrigna. La donna, Kenzie Marie Houk, 26 anni, dormiva ancora quando il bimbo le ha sparato alla nuca. Poi, il ragazzino ha riposto la pistola nella sua stanza ed è andato tranquillamente a scuola. A scoprire il corpo della donna è stata la piccola sorellastra, 4 anni, figlia della coppia, che si è messa ad urlare allertando i vicini. La polizia ha prelevato il ragazzino direttamente a scuola e ha riferito che sono in corso ulteriori indagini. Il bambino, incriminato per duplice omicidio, rischia ora il carcere a vita. In Pennsylvania, infatti, le pene per chi abbia compiuto dieci anni d'età e sia giudicato responsabile di un omicidio sono equiparabili a quelle di un adulto. Gli inquirenti ritengono che alla base del terribile gesto vi sia stata la gelosia del ragazzino per il papà.











[ma santoddio, mi dico, ma santoddio]

sottolineo il pezzo che dice, "un modello studiato apposta per i bambini"...ma santoddio.

come si può dare una pistola ad un bambino????????

lunedì 16 febbraio 2009

dannatamente

bello.vederti. ogni dannata volta.
dannata perché passano sempre mesi prima che io vada a cercare il tuo numero in rubrica.
Sarà per paura mia?. Naaa. Ormai ci sono abituato più o meno.
Sarà perché vite complicate nel mio caso e decisamente complicate e sensibilmente più alte per te.
E sei sempre così bella. Che tu invece sostieni, sempre, il contrario. Se passi a legger come dovresti, non arrossire/farti venire uno sbandamento.
Sai che la penso sempre così di te. E come non dirlo apertamente!

E sai che non mi sbaglio. Per una volta, e ne sono sicuro, non mi sbaglio.
Non credo di essermi mai sbagliato con te.
Per qualcunque cosa.
Nemmeno quando t'ho estorto quel paio di baci. eheh. io, ti giuro, che non ci credevo. suvvia, ora posso dirlo, è stato un passo per me quel bacio. e pure importante.
e sapere di averlo dato a te (anzi ricevuto, avessi dovuto fare io eravamo ancora la: io a farti vedere la mia Ibanez viola), mi ha rinfrancato in questi anni di paradossale-poco-variopinta-vitavissutadavveroinfindeiconti.
Nemmeno quando ho considerato bello il tuo profilo (e di nuovo sostenevi il contrario in quella lettera).
Ogni tanto la rileggo, Cip.
Che io ero Ciop. Perché Ciop è onomatopeicamente più grosso di Cip. che onomatopeicamente sembra più piccolo. Cip, piccolo. Ciop, grossissimo (no, però se il nero snellisce, e il nero snellisce, diciamo grossino).

Non posso negare quanto fosse dastarcisecchi il tuo fascino coi rasta.
E non posso non notare quanto quel fascino, nonostante mancanza di dredlock, sia inevitabilmente rimasto intatto. Non intatto, diverso certo, ma per me uguale ad allora.
E quindi, per certi versi, intatto.


Stai bene. E lo sai bene. Che ottieni quello che vuoi ottenere. In ogni caso. Che sia un esame o un uomo, se si chiama Stefano ovvio.
Non siamo vecchi per fare quello che vogliamo.
Solo ancora ci serve tempo per realizzarlo, se mai si realizzerà.
E il bello è vivere senza saperlo. Che forse il momento arriva così.
Forse non arriva. Forse arriva dopo.Forse, pensa, è già arrivato.

E chi siamo noi, in fin dei conti, per capire cosa sarà di noi?
Hai tutto quello che vuoi, tu. E, forse, so di far parte, un pochino pochino, di questo.

sinceramente. grazie.

giovedì 12 febbraio 2009

impressioni piovose

Quel ricordo uccide il mio bisogno oggi
e ogni cosa sale con nuova vita

QUel ricordo mi sbriciola la testa
Ma ignoro il mio motivo e quindi resterò

Resterò nonostante questo odore di pioggia
e nonostante non cambi mai un cazzo

Resto per gli sguardi,
Resto per i momenti,
e un po' per voi.
Ma non per Voi altri, e voialtri sapete.

Sapete tutto dal principio. Prima che fossi.
Prima che tu te ne andassi, prima che stringessi la mano,
Prima che scrivessi.

Inondo la mia testa di acque cattive
per cercare di andarmene. Non chiedetemi nè offritemi compagnia,
preferisco viaggiare da solo.
Mi ci immergo, fin sopra la testa, e fa freddo.
Ho aspettato così tanto che non posso più evitare, ora.

Adesso che ho solo bisogno di un ricordo
ho solo bisogno di un ricordo
ho solo bisogno di un ricordo
ho solo bisogno di un ricordo
ho solo bisogno di un ricordo
ho solo bisogno di un ricordo
ho solo bisogno di un ricordo
ho solo bisogno di un ricordo






[non ci posso credere]

martedì 10 febbraio 2009

e.e.

Quanto a noi, scriviamo ciascuno sul proprio cartello: "Giù le mani da me, per favore".

Un bellissimo articolo, letto di prima mattina, dopo aver già appreso della morte di Eluana Englaro.
Che tra l'altro era bellissima, giuro, era una ragazza stupenda.

E io già l'ho lasciato detto. E credo che ora lo scriverò, visto che sembra possa essere relativo, quindi lo dirò e lo scriverò in più punti e momenti della mia vita, in modo che nemmeno una cazzo di legge me lo impedisca, che GIU LE MANI DA ME, PER ME DECIDO IO. E di "vivere" così, pace davvero pace all'anima sua, io non ce la farei. anzi non vorrei.

Ed è ridicolo che dei politici, che prima di essere uomini sono politici, si mettano in una rissa al Senato, anzi mica ve la meritate la S maiuscola, senato. Siete persone ridicole, mi fate ridere e vomitare, e parlate di sacrifici che non devono essere vani. Ridicolo che in Italia ancora la gente non può decidere per se stessa. e c'è qualcuno che continua a difendere il contrario. Vaticano per primo. Mafia.

Ed è ridicola anche tutta questa cosa mediatica creata. Lasciate stare. Non merita questo supplizio, già che ne sta vivendo uno. Ed è la morte della propria figlia, che è un po' come se fossimo noi. 17 anni dopo un incidente stradale, un padre ha bisogno di calma. e di vecchiaia. e di tranquillità. e forse, con tutto l'amore accumulato e la libertà che s'è guadagnata, forse anche lui, ora, avrà entrambi.
amore.
libertà.

Ha 21 anni quando i suoi sogni si spezzano. Ne ha 38 quando muore. Diciassette li ha passati addormentata in un letto di ospedale.

sempre dalla repubblica, articolo di Ezio Mauro:

"È miserabile sfruttare una morte per trarne un vantaggio politico. È vergognoso trascinare il Capo dello Stato sul terreno della vita e della morte per aver esercitato i suoi doveri di custode della Costituzione. È umiliante assistere a questo degrado della politica. È preoccupante scoprire qual è la vera anima della destra italiana, feroce e crudele nella cupidigia di potere assoluto, incurante di ogni senso dello Stato, aliena rispetto alle istituzioni e allo spirito repubblicano, con l'eccezione ogni giorno più forte e più netta del presidente della Camera Fini.

Con la strumentalizzazione di una tragedia nazionale e familiare, e con gli echi cupi di chi tenta di trasformare la morte in politica, è iniziata ieri sera la fase più pericolosa della nostra storia recente per le sorti della Repubblica."

ora stiamo attenti davvero.

giù le mani da me.
senza per favore.

lunedì 9 febbraio 2009

assòrata

Eccoci.
Back from studio.
Non ancora con in mano le redini della nostra conclusione discografica, ma soddisfatti di come si stia modellando. Manca solo il mixaggio. E l'intro. Che stronzata. Hey biondo lo sai di chi sei figlio tu? Sei il figlio di una grandissima puttanaaaa! wo wo wo...
Il buono
Il brutto
Il cattivo

Poi c'è lo stronzo, il pezzo di merda, il tronista, il figo, il nerd, il fighetto, il fighettodimerda, il punk, il metallaro, l'emo, lo sfigato, il comunista, il fascista, il merda,lo sbirro, e così potrei andare avanti giorni e giorni, roba che Sergio Leone e Ennio Morricone potrebbero avere un infarto (in realtà potrebbe averlo solo uno dei due; vince un frigo a pedali chi mi dice chi).

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Cosa vuol dire soffrire?

Soffrire non è cadere e farsi male. O stare male perché hai bevuto troppo (E magari una cosa schifosa tipo jack e contreau, bleah).
Soffrire è sentirsi dire che non avevi voglia di fare questo. E il fatto che non ti si sia visto. E il doverlo fare noi al posto tuo.
Al posto tuo che preferisci lavorare un pochino più riposato la mattina dopo (che stronzata), piuttosto che suonare e registrare, con quello che per 8 o 9 anni che siano, è stato il tuo gruppo.
Il non vederti, il dirci che tornavi tardi (stronzate), il venire a sapere che fossi da tutt'altra parte quando potevi benissimo venire da noi fa solo e totalmente girare i coglioni.
Anche fartelo notare in te non fa cambiare nessuna idea, continui a non capire, e continui a giustificare con il fatto che DEVI, cazzo no non DEVI, lavorare. Sto cazzo di lavoro. Vivrai e morirari sotto il tuo lavoro. Ti pare una cosa bella?
Preferire la serieB allo studio.
Preferire il divano.
No No. E' sufficiente per riconsiderarti. Per rivoltarti. Péotenzialmente per appenderti. E appendere te stesso.
Ma tanto non capirai. Tanto per te sarà uguale. Basare le proprie priorità sul lavoro è da stupidi.
E pensare che c'hai 24 anni. E non hai ancora capito un cazzo.
Nemmeno gli errori.

Stronzate. Solo stronzate.
Avessi il coraggio di dire come stanno le cose per te.
E' che non hai ancora capito nemmeno questo.

Legata al dito. davvero.
Anche se ancora non è tutto.

mercoledì 4 febbraio 2009

dannata pancetta

dannatissima pancetta.
la madonna.
il signore.
e tutti i santi.
che mi si sono rivoltati contro.

e chi se lo ricordava il cagottone...

arriveranno gli scatti

arriveranno.arriveranno. sto facendo foto a nastro in studio. e presto anche qui forse qualcuno potrà vederle.

intanto i nostri prodi continuano nella loro missione di salvare se stessi.anzi.
meglio.
di salvare 9 anni della loro vita. e inciderli su 150 copie di un disco del quale, forse si forse no, non fregherà un bel cazzo a nessuno.

Intanto, e la cosa mi piace un sacco, noi ci stiamo facendo un culo tantissimo per starci dentro in 35 ore.
E per ora non si può non essere soddisfatti.
I suoni sono favolosi. E pensare sono ancora grezzi.
Stasera si finisce le chitarre, e poi toccherà a me.

E salgono paranoie da tonsille infiammate che fanno male solo a volte.
Boh. E se schiaccio sento il pizzichino.

Forse è vero, forse è come dice mia sorella, che è tutta preoccupazione. Forse no.
Sono "preoccupato" come ero "preoccupato ieri" ma ieri sto fastidio non l'avevo.

Oki.
Actigrip.
Mucosolvan.

Altre medicine. Che mica lo so se fanno qualcosa davvero.
E, ah, miele. E caramelline balsamiche.

Devo essere in forma.
Devo essere in palla.
E spaccargli il culo a tutti.

Di nuovo, sorridente e pacioccone.
Sorridente.
E pacioccone.


Yeah!