lunedì 18 maggio 2009

mi sento di ridere

DENTRO di me sento di ridere. Perché alla fine sono ancora vivo. Perché fin'ora ce l'ho fatta egregiamente. Perché sono cresciuto in un posto di merda senza diventarlo una cosa fatta di merda. Perché posso permettermi di sentirmi seduto sul mondo, e mi va bene che lo sappia solo io. Non me ne frega un cazzo di nient'altro.
So che ho degli amici. E me li tengo così stretti che forse a volte si vede e traspare che li amo come fratelli. Nonostante qualunque cosa.
E mi sento di ridere di tutto il resto. Di due tette più grosse della mia testa, ognuna. Del fatto che ho deciso di diventare una rockstar. Ma di quelle imboscate. Di quelle furbe. Di quelle che non sputtanano tutto in cocaina e fighe. Di quelle che vivono di musica, di passione. Di quelle che raccontano l'amore per la terra, l'amore per gli amici, per la propria famiglia. Nonostante si sentano d'essere stati inseriti erroneamente.
Cosa e come sono veramente? Sono sfere? sono bolle? sono fiato? sono saliva? sono vivo? sono morto? imparerò davvero a suonare il pianoforte? sarò capace di meritarmi una donna? diventerò mai così inutile da non meritarmi nemmeno la vita? sarò all'altezza?

sono fiero d'esserci arrivato qui e di aver capito che nella vita bisogna controsterzare.
Senò il tuo culo se ne va.
E io ci tengo tuttosommato.
A ridere ancora.
Sono stufo di bruciare lento. A piccolissime dosi. Si sa mai che poi mi piaccia.
Fatto sta che certa gente non può aver certe tette.

lunedì 11 maggio 2009

santiddio



24

fanno 24.
senza infamia e senza lode.
ce l'avevo in testa da un po' questa.
sono le 2.42 e non mi va di dormire. come non m'andrà di svegliarmi poi.

24 anni fa esatti e non accorgersi di nulla che possa cambiare la vita.
il colore viola.
la mia di vita in questo caso. nulla è cambiato come alla stessa maniera tutto è cambiato.
iniziare a vivere è abituarsi e adattarsi a capire. e che capire è accettare. vivere spero sia tutt'altro. lo credo con tutta la forza che vivere sia altro. e vorrei avere la voce blues per cantarlo. ed essere nero magari. beh chiedo troppo a questo punto della mia vita.
24.
A voler avere rigore starei mesi.anni.una vita.o pochi minuti a pensarci. non importa. il rigore e la retta via sono perse.
non voglio precisione nelle cose.
voglio le cose.
anche i dannati hanno un anima. non credo troppo alla dannazione e, se esistesse, sarebbe tollerabile all'inferno.
ingurgito after eightS.
e io che me ne resto tra cavi usb e film su quanto sia figo scoprire che esiste ancora ciò per cui sempre hai vissuto. viviamo per sperare di fatto. quindi mi sta bene tutto. vivere è accettare lo ripeto.
24.
il bacio di mia sorella.
24.
un buon bicchiere di vino con la mia famiglia.
24.
le margherite che ho raccolto con la creatura pià significativa della mia vita.Camilla.Ha 2 anni e mezzo e la amo più d'ogni altra cosa.
Affronterò un altro anno come un altra cosa sbagliata a priori?
probabilmente si.
anche se ho toccato un pochino del mio cuore con le mie dita.
se speri.
vivi.

domenica 3 maggio 2009

ciuffetti nel duodeno

buonasera.
torno dopo tempo. e ne sono successe di cose.
una sopra le altre.

inizio infondendo una bustina VanigliaLampone in una scodella d'acqua bollente.
sono passati 3 minuti?
rimuovete la bustina.
e bevete questo nettare di felicità.
aspettare prima di bere.
scotta.


Infondo me stesso
in fondo a me stesso.
per evitare di affogare bevo.
così da assomigliare a qualcosa che allora forse potrebbe lasciarmi stare. lasciarmi vivo.
ci provo.
anche se non so quanto potrò sfruttarla.
non so per quanto durerà.
non so so se sarà.
raggiungere lo stato liquido.
sarebbe geniale farlo a piacimento. on demand.
per evitare tutto.
essere fuoco. e bagnare. e asciugare. e assorbere.
fuoco. acqua. aria. terra.
essere tutto.
essere uno.

e rimanere tale che niente mi possa intaccare, contagiare.
le vie aeree non esisterebbero.
non esisterebbe malattia. non ci sarebbero inutili allarmismi e fobie da pandemia.
cambiare stato. e farlo al silenzio.
per paura.
per difesa.
per vergogna.
per necessità.
sparire senza proferire parola. nessuna parola. milioni di antenne ti ascoltano.
ed emettono aria malata. ci scoreggiano nell'aria e non ce ne accorgiamo.
e respiriamo. sempre. altra aria malata. e la paghiamo. e la pagheremo.

l'ho visto da lontano com'è l'orizzonte che sparisce.
l'orizzonte sparire.
desiderarlo. e non averlo mai.

ne accendo ancora una. perché non è mai abbastanza.
lampade. e sigarette.
illumino
appago
annebbio
e sento rumori dei quali non capisco la sorgente.
come non avere l'equilibrio.
di nuovo sparire. per evitare di saperlo. per evitare di tangerlo questo orizzonte che cerco.
Willy il cojote quando ha ucciso BeepBeep, perché pochi lo sanno ma alla fine ce la fa, ha smesso di vivere.
Parto con questo pressupposto.

sorseggio e cambio sapori.e odori di questa camera che racchiude ogni cosa, per ora per me.
non cerco altro. voglio solo infonderne altro di questo nettare.
e sperare che qualcuno recepisca.
in fondo.
siamo nati per sperare.