martedì 10 novembre 2009

montagne fatte di verbi. e i polsini troppo stretti.

Ho capito che una parola in più è meglio dirla sempre.
Anche se o faccio fatica, o non c'ho voglia, o c'ho sete o c'ho fame.
Ho capito che a provarci non succede niente.
Ho capito che a provarci altre volte qualcosa succede.
Ho capito che lo sport è in mano alle televisioni.
Ho capito che le televisioni sono gabbie in cui la gente vuole incredibilmente chiudersi.
Ho capito che le mie dita si stanno accorciando.
Ho capito che nessuno fa niente per niente, per davvero. Nessuno.
Ho capito che sono diventato un ometto quel giorno in cui ho indossato i boxer la prima volta.
Ho capito che deve irrorare anche le mie mani il sangue.
Ho capito che il Metal vero non esiste più.
Ho capito che carta e penna mi stanno salvando e, annagrammando,slavando la vita.
Ho capito che non tutti i mali vengono sempre per nuocere, ma provano gusto, tanto gusto nel farlo lo stesso.
Ho capito che le lacrime a volte scendono nel naso e si seccano e poi arriva il dito indice.
Ho capito che certi amici non li perdi mai.
Ho capito che non diventerò mai un cantante serio.
Ho capito che già da tempo che un chitarrista non lo sarei mai stato.
Ho capito che nel nulla dobbiamo riuscire a guardare.
Ho capito che nel nulla esiste ancora qualcosa da guardare.
Ho capito che mamma e papà nonostante tutto sono sole e luna.
Ho capito che avere l'adsl non mi ha in fin dei conti cambiato la vita.
Ho capito che nemmeno un'automobile nera l'ha fatto.
Ho capito che adoro le camice a quadri.
Ho capito che l'unica cosa che toglie davvero la sete è l'acqua frizzante.
Ho capito che più dormo più dormirei.
Ho capito che lo stipendio di Luglio non lo prenderò mai più.
Ho capito che a volte faremmo tutti meglio a starcene zitti.
Ho capito che rendersi ridicoli di fronte agli occhi della ragazza che ami è la cosa più bella, più umana e se va male più triste di questa terra, fatta solo di sogni a forma di cielo.
Ho capito che innamorarsi sta diventando solo la voce di un verbo.

Che anche se a monte è infinito,
a valle t'annega.


giovedì 5 novembre 2009

Rappreso e anonimo. Un distillato di menate.

Non andrò a letto, per ora.
Decido di continuare a confondermi a me stesso.
Ho deciso di dubitare di alcune cose, e sono pronto, mi sento pronto.

Sono pronto ad essere migliore. No, è troppo presto perché sia solo il finto proposito del nuovo anno, che così velocemente è arrivato, così velocemente se ne sta andando per lasciare spazio, tempo, movimento, altre velocità, altri impatti, altre forme d'onda, altre forze d'urto.

Ho deciso di sfrecciare.
E di lasciare il segno in proporzione all'effettiva velocità.
Più facciamo velocemente, più siamo inprecisi e per niente minuziosi.

Così, forse, non si accorgeranno di me.
Così, forse, non capiranno "cos'è stato".
Così, forse concluderò con il domani misterioso.

Oggi decido di sfrecciare.
Oggi decido di rapprendermi un altro pochino.
Oggi decido per me.

Sono pronto ad accumulare meno umidità per bruciare un po' di quell'amor proprio che mi porto dentro.
Per bruciare un po' e lasciare sapore di torba.
Da alimentare una distilleria.

Gluc,brrr.

lunedì 2 novembre 2009

a fuoco lento aggiungere gli aromi

Faccio bollire i miei pensieri come se stesse andando tutto bene. E non mi accorgo che invece sono così debole e bisognoso di altre proteine. Voglio convincermi che è tutto al suo posto. Ma i salti sono sempre così alti e le serate così fredde che mi rassegno a moltiplicarmi nelle parole.
Mi rassegno a infilarmi sotto strati di coperte x accumulare calore.

Aiutatemi a sparire.
Aiutatemi a raddrizzarmi le ossa.

Datemi dei motivi per non raggrinzirmi oltre.
Datemi dei motivi altri motivi e nuove ragioni per le quali valga la pena consumare le ossa su questa terra che brucia come asfalto caldo sotto i piedi.

Aiutatemi a sparire.
Aiutatemi a raddrizzarmi le ossa.

E sono i tonfi notturni a tenermi sveglio
Quelli che nessuno può vedere e nessuno può sentire.

Nessuno può vedere..




scusa ma non posso evitare il ricordo con la canzoncina in questione.
manchi. un po'.