venerdì 12 settembre 2014

4 anni fa succedevano le stesse cose. 12/09 o 26/10 cos'è cambiato? chiaramente è ancora l'epidermide



Can we be saved?

Inspessito dagli eventi mi sento soprattutto inerme.
Crosta.
Investire ogni dannata grinza dell'anima.
Pelle.
Grovigli di automobili.
Passi stanchi.

Ho ritrovato la mia inadeguatezza in un momento di un giorno simile a quando l'ho persa, forse in sorso troppo lungo, di quelli che s'annega a pensarci.
Ne ho ritrovata un po' per ogni giorno tessuto fibra per fibra, modellata.
Quante crune d'ago dove doversi infilare.
Quanti posti nascosti da dover mostrare ai vecchi amici.
Quante porte da aprire per quelli nuovi.

Le unghie si staccheranno di nuovo dalle dita.
Si comincia camminando sui talloni si finisce con il perdere l'equilibrio.

Ho ritrovato la mia inadeguatezza, e mi sento di nuovo al sicuro.
Dalle bugie in macchie bianche sulle unghie, e dal tremolìo di una vita che avrebbe seguito una via differente di sicuro.
Avrei calpestato un percorso più curioso?
Il vomito e l'ansia di tutta una vita forse sarebbero stati sprecati per un finale felice.
Tutto ciò sarebbe stato effettivamente una importantissima e significativa perdita di tempo.
Fuori dalle città si consumava già il vuoto e dentro avevate già preso tutto.

Il cervello è confuso.
Occhiali troppo forti e arpeggi troppo lunghi.

Dentro avete già preso tutto.
E avete lasciato tutto bagnato.
Chiaramente parlo di epidermide.
Fermo, e deciso.Chiudo gli occhi e ascolto per vivere.
Limito i danni.
E chiudo a chiave.

Per paura che scappino. Le mie ansie sbilenche.

venerdì 5 settembre 2014

macrovisioni in alta definizione. due



Ce l'ho messa davvero tutta a guardare da vicino l'epidermide e i tessuti.
Ho provato ogni combinazione di obiettivi, lenti, zoom, aperture diverse del diaframma, messe a fuoco.
Ho capito che non avrei mai visto nulla senza aprir bocca.
Ho aperto bocca, ho provato a confrontarmi, per confortarmi.
Ho sentito e dato definizioni, tutte da ritoccare.
Nessuno sa, nessuno può sapere, nessuno immagina.

Non ho il cuore di ghiaccio, e se anche fosse a quest'ora dovrebbe essersi sciolto.
E' tessuto graffiato.

Sto facendo di tutto per lavare via gli avanzi di un pasto mai completato.
Ho cercato con milioni di reflussi diversi, di digerire senza far rumore.
Ho provato mille strade, mille vie per arrivare da qualche parte, senza che nulla succedesse nulla; senza che potesse alleggerirsi, lo stomaco.

E' stata ed è dura, più di quanto pensassi, e le linee sono sottili, pur con l'acqua sotto i ponti, la polvere respirata, il fumo negli occhi, il ricordo della pelle, quella che credevo fosse la mia e mia soltanto.

Poi uno invece trova online certe robe, ci muore sopra prima, ma poi ricomincia ad andare forte con le bestemmie, tanto che la luce non riesce a seguirlo né a seguirle, da quante sono e da quanto vanno veloci.
Dicevo? Fatica a mettere a fuoco?