venerdì 5 giugno 2015

Pluralità singolari e pesi medi da sollevare a cadenza giornaliera



Si perde tempo a pianificare ogni singolo momento della propria vita.
Si perde tempo a fantasticare, con o senza giustificazioni e paranoie, su quanto potremmo pentirci di una scelta.
E non ci accorgiamo, pur avendo mille prove, che la vita vera è in quello che non sapevamo, nell'imprevisto, nel non calcolato.
La felicità che ci diamo è quando riusciamo a ridere anche con il viso pieno di lacrime, avendo davanti qualcuno che è si nuovo e inaspettato, ma fidato, e presente.
La vita vera è questo, è adesso, non è il passato né tanto meno il futuro, è il presente.

E il nostro presente non è chi ti promette un cambiamento, non è di chi fa del tornare sui proprio passi un'abitudine, non è in chi deve cercare delle giustificazioni, non è nei mezzi di chi crede di poter fare quello che vuole con le vite degli altri.

Il nostro presente è adesso, negli occhi di chi guardiamo negli occhi e nei contorni dei visi che sogniamo, ad occhi aperti, quando pensiamo forte a quanto questi occhi, a momenti, ci mancano per davvero.

Il mio very presente è questo tremolio di dita, e non per l'aria condizionata.