venerdì 26 febbraio 2016

cumuli di polvere e schiena ricurva fantasticando su mattinate diverse



#Buongiorno
Stamattina il sole non splendeva, ma mi fa sempre sorridere vedere chi parcheggia fuori sudare di primo mattino per raschiare il ghiaccio dal parabrezza. Onomatopee di ogni tipo nell'aria.

Mentre esco per buttare il sacchettino di Lain, saluto Eleonora, una ragazza bellissima che abita di fronte a me. Non sento parolacce uscire dalla sua bocca, ma ho scommesso ne stesse dicendo un sacco, perché il risultato del raschiamento era evidentemente una merda.
Avrà avuto una pessima visuale andando a lavoro, o all'università, o dovunque vada tutte le mattine che la incrocio a 7.40. A quell'ora io sono in ritardo, ma ho un garage.

La mia visuale invece è sempre perfetta e mi stupisco sempre tantissimo quando, guardando a nord dallo svincolo della Bre.Be.Mi, con il cielo pulito, riesco a vederle come fossero a 1 metro da me le Alpi, imbiancate ma meno del solito, pulite, ferme, pacifiche, pesantissime.
La montagna è ignara di quello che succede a valle, e a valle siamo ignari di quello che succede alla montagna, ma è sempre così bella da guardare, nei suoi molteplici scorci, che quando sono così visibili diventerebbe anche curioso, anche se dispendioso in tempo, stare ad analizzarli e ridisegnarli tutti, con la precisione di una matita ben temperata.

Ho solo un paio di kilometri con il Nord davanti a me, ed è incredibile come ogni volta faccia gli stessi identici ragionamenti, ogni volta, ogni dannatissima volta.

Quanta roccia c'è nelle montagne?
Quanto cuore c'è nelle montagne?
Qual'è il peso specifico di queste menate che mi faccio entrare nella testa?
Cazzo ma, son sempre state li uh?
Sarà difficile arrivare la sulla cima? Intendo il puntino? Si potrà? Non si potrà?

E' pazzesco il concetto di: Montagna.

montagna
mon·tà·gna/
sostantivo femminile
1.
Rilievo della superficie terrestre, di altezza non inferiore ai 600 m, caratterizzato dall'origine almeno terziaria e dall'aspetto almeno parzialmente impervio; può implicare l'idea di quantità o massa insolitamente grande, cui si associa l'idea del peso oltre che delle dimensioni.

Una mattina dovrei farlo di uscire di casa per andare a lavoro normalmente, arrivare a quello svincolo, fermarmi, comporre il numero del mio capo, chiamarlo per dire che non riuscirò ad andare a lavoro, e andare dritto a quel Nord e fin dove possibile, guidare.
E poi fin dove possibile, camminare.

E' dall'estate islandese che non faccio una gran camminata, ne avrei bisogno, e otterrei quella sensazione. Quella che tutte le volte me la dimentico ma quando la ritrovo è una gioia pazzesca.
Sembra di avere una di quelle lavagne magiche con quel cursore da spostare per cancellare tutto, però nella testa.
In un giorno qualunque è una roba bellissima, quella di sentire l'esatto momento in cui ci si riesce a pulire da tutto e da tutti.
Quell'esatto istante in cui le cose son sempre in salita si, ma chiarissime, e completamente visibili e riconoscibili. Spiegate e capite, che non avrei scuse perché sarebbe tutto fin troppo semplice.

E se sotto a tutta questa mattinata inventata ci fosse questa canzone, chi me lo farebbe fare di tornare indietro, a casa, o in ufficio?

Solo Lain forse, ma mi porterei anche lei, che forse una volta la farei felice davvero.



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