mercoledì 22 maggio 2024

I limiti -che non esistono- del nostro animo sconfinato.

 


"Our frequency divides us and the interval is less than the one.
We're one, We're all, but if We are all We're nothing. Let the circle blend."


A forza di desiderare io non lo so se si diventa desiderio, di se stessi verso se stessi, di non avere bisogno di nessuno per illuminarsi, di non avere mai più fame, o di riuscire ad alzarsi la mattina indistintamente perfetti sia con (1) le tasche sempre piene della stessa gioia dei giorni felici che con (2) della stessa maleodorante merda di tutta l'esistenza del mondo.

Serve a qualcosa sforzarsi così tanto? Faccio un piacere a qualcuno? O lo faccio per me stesso? 
Con chi sto parlando quando mi sveglio con la (2) in tasca, sui muri, sul pavimento ed esprimo il mio solito inizio di qualunque giornata con una bestemmia composta da divinità + animale dal menu del giorno?

A chi mi potrei rivolgere quando non riuscissi a rispondere alla mia stessa voce con la mia stessa voce? E' per quello che quando la ascolto sembra così diversa, come fosse di un'altra persona?

A forza di "palate" in faccia, ad una di queste domande forse non smetterò mai di rispondermi diversamente dalla volta precedente.
Forse era la voglia di smettere di prenderne, chissà. Forse era capire cosa avrei trovato oltre l'ostacolo gettando cuore, polmoni, milza, intestino, oltre l'ostacolo stesso. 

Ora che ci penso, è buffo. Così facendo, ogni volta, riesco a malapena a raccogliere i pezzi. Senza nemmeno avere il tempo di ricucire le mie stoffe come vorrei.
Potrebbe quasi sembrare che la mia voglia di vivere sia vestita tanto leggera che, senza avere il tempo di coprirmi, mi verrebbe da pensare che avrò sempre freddo da qui all'eternità.

Chi sono Io?

Sono sforzo ed energia infiniti all'infinito, sono contorno, sono carne, sono sensibilità, sono un'interminabile svapata a confondere tutti nell'essere un me stesso inevitabilmente diverso eppure fatto della stessa loro materia, sono creatività unica, sono consapevolezza precisa, sono sentimenti, sono uno sconfinato orizzonte islandese e una vista finita della provincia bresciana, sono errori, sono paura, sono un camminare scalzo al freddo, sono un malanno ricorrente, sono la mia anima in movimento, sono atomi caldi, veloci e frenetici, sono contemporaneamente incomunicabilità ed eccesso di informazioni, sono silenzio, sono volume altissimo, sono un divenire eterno, sono razionalità e la luce stessa che tanto mi piace ricordare che esiste, ultimamente, sono maestro dell'oscillare e come tale, umano, di materia infinita.

Quante altre volte mi risponderò diversamente da così?
Quanto cammino in una vita intera? Quanti battiti del cuore ho a disposizione?

Come pensavo, e come sottolineo ora, ogni domanda mi fa svestire di tutto per rivestirmi per affrontarne un'altra, nuovamente in ordine ma senza sapere se riuscirò a rispondere, senza sapere se riuscirò a rivestirmi in tempo, senza sapere se esista la fine.

Sono Io l'Io che mi fa le domande, per cui il processo non avrà mai fine? Nessuno capirà né vittima né carnefice, né imputato né giudice. Forse è proprio quello che voglio, streben nach mir selbst.

Oppure riguarda di nuovo gli occhi che tanto il mio desiderio insegue -Streben nach seinen augen- per i quali ho l'illusione che un giorno o l'altro riuscirò a guardarli per davvero.

(Grazie).

mercoledì 15 maggio 2024

Pensieri con forma di animale



Avocarmi il diritto di vivere la mia vita non è mai stato un dettame, una cosa detta perché dovesse essere fatta perché richiesta. Credo sia una necessità e, nella lista dei miei desiderata, credo sia anche una libertà naturale, una di quelle cose che sai che puoi, che sai che devi, che nessuno ti deve imboccare col cucchiaio perché ti possa nutrire.

Prima timoroso ora rapinoso.

Superpoteri, non sappiamo di averli ma a volte sappiamo già usarli. Ognuno ha il suo, qualcuno si illumina di malinconia riuscendo però a creare facce e lineamenti diversi ma sempre a forma di risata, belli sempre, a momenti incredibili, che spaventano coi loro contorni, con le loro linee belle. 

Altri riescono a scavare a mani nude nel nulla, e riescono a trovare l'oro ogni sera, sotto forma di consapevolezze. Rendiamoci conto della nostra incredibilità, anche durante il giorno. E' il miglior augurio da fare e ricevere, quello di essere sè stessi. 

Non la felicità, la felicità è una parola inventata con sapiente maestria artigianale.
E' la carota che inseguiamo, ma ogni volta il bastone si allunga e l'asino a volte è stanco.

"Atteso dall’attesa, perdo il filo in pensieri da pensiline per ripararmi dalla pioggia, di molti plichi fermi e mai moltiplicati. Mi manca(va) l’essere bestia". 

Ora sono di nuovo bestia. 

Ma non un asino, un fottuto brontosauro.

giovedì 2 maggio 2024

Le docce delle spiagge



In questi giorni ne ho per tutti.

Complice la mia rinnovata spensieratezza, mi soffermo spesso a guardare il tutto dell'orizzonte, dei cieli e dei muscoli facciali che si contraggono in bellissime facce buffe e anche serie. Ho tempo, non mi insegue nessuno. La libertà è qui fuori dalla porta, la posso sentire col naso e con le orecchie. Non è la fine, è la libertà che sta bussando ed è la mia personale versione della gioia, che sto inseguendo.

"How can something born with wings ever know freedom to truly be free?"

Siamo nati con le ali, e non ne avevamo idea. Riuscirei a usare la spada del perdono universale per un attimo, se riuscissimo a farli soffiare sempre così i nostri venti, per farci "attrarre dall'azzurro e dal giallo", e a farli uscire sempre tutti i nostri sentimenti.

Oggi sono un fiume in piena di parole mai dette per vergogna, di sincerità usata male per timore del giudizio, di raffiche di mitra che non fanno male, di orgasmi oculari desiderati da luce incredibilmente forte, di sospiri perché comunque potrei sempre dire cose di cui poi mi pento (dannate vite degli altri).

Ed ogni volta che me lo sento scorrere dentro, mi stupisco di quanto, senza saperlo, riesca ad illuminare tutto intorno. E' un superpotere bellissimo, avere gli occhi che accendono non solo il buio, ma che illuminano anche la luce...E più mi avvicino per guardare, più scopro la natura dei nostri tratti, delle perfette imperfezioni e delle cose a caso a cui penso seduto su una panchina a guardarlo negli occhi. 

"Enrico, la indovino con una."

Con tutti questi pensieri annodati sarebbe facile farne una bella pallina di carta e semplicemente lanciarla cercando di fare canestro nel cestino. Ma noi, che siamo gufi altamente istruiti e non ci perdiamo in barbaggianate, quisquilie e pinzillacchere, abbiamo tutto il diritto di meravigliarci continuamente di fronte alla bellezza della semplicità delle cose normali, e delle risate sane, delle belle serate passate con sconosciuti, dei pensieri che iniziano dalla parte giusta, passano da quelle sbagliata ma che finiscono poi a star bene col vino e il mal di testa, fregandosene delle giornate degli altri.

E quindi eccomi Luce, di nuovo a far rimbalzare le pupille tra un freddo Aprile che diventa un nuovo Maggio e un cercare di non farmi sgamare mentre cerco i tuoi occhi nell'aria. 

Ora è quando "la gioia mi scalfisce, non ho difese". E il sangue non è cattivo, oggi il sangue me lo immagino avere un profumo e sapore buonissimo, non certo quello della doccia delle spiagge.