giovedì 25 dicembre 2008

non ho le narici simmetriche

oddio.
cazzo.
non ho le narici simmetriche.



il natale quando arriva arriva. e se arriva davvero non trovo cose migliori da fare che questa fotodimerda, dove tra l'altro noto il difetto congenito.






fare tutto in silenzio. e respirare così gentilmente che nessuno possa sentire nè capire.
e spazzare ogni vostra aspettativa come il vento ha spazzato le mie.
e le ha fatte cadere di vetro tagliando ogni cosa.
in me.
in te.
in noi.
in voi.

they're coming

mercoledì 24 dicembre 2008

mi sento la bimba che cantava "è natala è natale si può fare di piùùùùù".
senza il Baulettone però.

e vorrei essere bambino. e non immaginare nemmeno che il natale è sempre, ma nessuno lo ammette, un giorno come gli altri.
è inspiegabile. come sia così fottutamente uguale ad ogni giorno del resto dell'anno.
nessun regalo fatto, 1 ricevuto e tanto tanto apprezzato. grazie davvero. un moleskine è il regalo perfetto.

ed ora bottiglie a nastro...
sorridente e pacioccone....
sorridente e pacioccone....

lunedì 22 dicembre 2008


It's not what you think, Just one more little bet, Just another cigarette, Just one more drink.

So lend me just a little more, You know cancer can't catch me, Let's have another drink or three, Don't be a bore.

But oh, don't I know I'm just digging my own grave,

Someone else please save myself from me,

And oh, [Lord] I know, I'm just digging my own grave.

Can someone save myself from me?

I look, I don't touch, It's really no big dea,l I'll quit it when I feel I've seen enough

Oh, don't call it an affair , It's just a little fling, She doesn't mean a thing to me, I swear.

But oh, don't I know, I'm just digging my own grave, Someone else please save myself from me,

And oh, [Lord] I know I'm just digging my own grave

Someone save myself from me






fate e dite quello che volete, ora come sempre. ora come domani. ora come ieri.

e, nel vero senso della parola, con le mani in mano.

.

.

.

.

=aspetto=

=il giorno=

=la notte=

=la notte=

=per ristorare la mia sete di tranquillità=

=di intimità=

=perché così, sempre così, tutto così, così non c'arrivo=

=perché ho bisogno di te=

=anche se "te" non esisti=

=anche se "te" sei solo la riflessione solare e gioiosa e d'amore di tutto quello che vorrei fosse e allo stesso tempo non fosse=

=a "te" che non esisti=

dedico ogni momento.

dedico ogni lettera di ogni mia parola.

a "te" che non esisti, dedico questo perché so che potrebbe piacerti. che potrebbe essere carino.

Ammettere. A volte. Ammettere a volte fa bene.

Ammettere, che in fondo, tutto viene per nuocere, ma "te" che non esisti sei tutto ciò che di intaccabile ci sia.

e una cosa intaccabile, che male mi può fare?



venerdì 12 dicembre 2008

...


era ovvio.
palese.
dovevo saperlo.
aspettarmelo.
capire e anticipare le mosse.
di me stesso.
e come si fa ad anticipare se stessi? a capire prima che si starà male dopo?
Non avrei dovuto...
chissà se...
ma magari?...


no
no
no
no
no


le cose vanno come devono. e noi NIENTE potremo mai fare per evitarle.
inizio ad arrendermi alle cose. a certe cose.
tipo al non amore.
tipo al sempre malattia.
tipo ai troppi medicinali.
tipo al mal di testa.
tipo al mal di stomaco.
arreso all'acido.
arreso a una pastiglia che se non mi sono ancora addormentato non lo farò più.

arreso al fatto che ho voglia di aver tempo per dormire. e farlo costantemente.
non solo 1 giorno. ogni giorno.
liberare la mente e concepire una giornata normale.
lavoro. pranzo. lavoro. fucking me up. sonno.
e poi via di nuovo

e invece no.
sveglia ritardo lavoro pranzo stomaco in fiamme paglia (x2) lavoro fuckin me up cena fuckin me up fuckin me up fuckin me up sonno


così non ce la faccio più.
e
poi mi chiedo cosa cazzo serve fare tutto quello che faccio.



hai così ragione. hai talmente ragione che solo aspettavo di vederti per confermare ogni fuckin singola cosa.

andare via.
mollare tutto.
come se fosse davvero semplice.
come se nemmeno sapessi chi siete. e cosa avete fatto per me. e cosa abbiamo fatto insieme. e cosa potremmo ancora fare.
come se niente fosse stato.

e bere l'ultima volta. fumare l'ultima volta. abbracciarvi tutti.
e andare prima che possa piangere tutta la poca, ma densa, voglia di restare.


venerdì 5 dicembre 2008

indiano naso che cola

[ho come l'impressione di sentirci di meno].
[ho come l'impressione che sia tutto un brivido]
[ho come l'impressione che la mia pella sia fredda nonostante il calore]
[e la gola secca]
[anche se bevo]

[e gli occhi lucidi]

[e la testa si riempie]

non pensate che sia esclusivamente l'influenza.
è tutto il resto che mi preoccupa in realtà.




[we're working for you]



ed è come una mutilazione. che ti porta via c'ho che serve davvero.
Portate via tutto ma lasciatemi qui. E fatemi piangere. E fatemi ridere. E fatemi fumare. E fatemi tossire. E fatemi parlare. Lasciatemi qui.
Portate via tutto ma non portate via me.
Odio gli orologi. Prendetevi pure il Breil.

Il giorno della fine non mi servirà. (mezza cit. di Franco B.)

voglio vivere.
voglio vivere.

[ironia]
senza ammalarmi. senza star male. senza preoccuparmi nè per me nè per voi. vorrei essere meno buono e meno gentile. vorrei essere meno me e più voi. e imparare a sbattermene di meno delle cose. vorrei essere più figo. vorrei avere la macchina più grossa della tua e che vada più veloce. voglio avere la donna più bella della tua e che sia più facile. voglio fare tutto meglio di voi. e avere la forza di farvelo notare sempre. voglio avere più soldi e case di voi, e sbattervelo in faccia ogni volta.
[ironia]

voglio vivere.
voglio vivere.

[agonia]
sudando freddo. sfigurandomi l'anima. preoccupandomi troppo per me e troppo pure per voi. vorrei essere più me e meno voi. e imparare a sbattermi di più di così che non riesco ad aver tempo per niente. vorrei avere la certezza di non morire in auto. voglio non essere mai arrestato. voglio amare una donna e scrivere la sua anima sulla sua pelle e sulla mia, e lei con me. voglio unirmi. voglio capire tutto. voglio imparare a fischiare con le dita in bocca. voglio smettere di fumare le paglie. voglio fare tutto al meglio. e avere la forza di farvelo notare sempre. voglio rimanere in piedi. a costo di strisciare nella merda.
[agonia]







giovedì 4 dicembre 2008

non ci credo

Perché il dolore non è in questo o in quello, forse temporaneamente.
il dolore, quello che ogni notte mi fa venire il mal di stomaco che sembra che esploda il cuore, quello che ogni volta che vedo o sento gente dire/fare cose mi fa venire solo voglia di spaccarmi e sparire in una nuvola di fumo, quello che la parabola è sempre discendente, e non sale mai.
se sale, cade.
inevitabilmente.

questo dolore è a monte di ogni cosa.

e voi continuate a non capire.
continuate a non voler vedere.
continuate a fare ciò che avete sempre fatto, senza stufarvi, mai.
senza chiedervi mai nulla. chiedendovi se siete felici e rispondendovi di si.

la cosa più grave è che rispondiate si. in qualunque situazione. con chiunque.
invece no. troppe poche le situazioni e poche le persone che meritano quel monosillabo.
perché dovete meritarvelo.

nulla è dovuto, a me.
e nulla è dovuto, a voi.

nulla, nel nulla.
dovreste esserci arrivati da tempo..

non ce la faccio.

però che fortuna mi dico certa gente, e c'han fatto solo 200 $.

eppure basterebbe poco. così poco. così poco da tutti perché tutti possano essere sinceri. onesti. perché tutti possano aver voglia delle cose. della vita. del vino. del fumo. degli amici che ci si saluta abbracciandosi. degli amici che ti chiamano solo per chiedere come va senza che ci sia un motivo maggiore. degli amici che se venite e trovarmi può essere solo gioia.
degli amici da farci i martedì sera che senza accorgerti fuori diventa buio.
e anche dentro spesso.

non griderò mai alla vita per ciò che è.
non esulterò mai per questa società che mi abbandona ogni volta.
solo continuerò a vedere il cielo che diventa rosso.
rosso del mio cuore

e delle sue valvole.

e di come certe notti tutto fa male, ancora, li dentro.


e del perché voi non capiate i motivi.

e del fatto che sono anni di sonno arretrato a questo punto del 2008.

venerdì 28 novembre 2008

addicted

avevo bisogno E S T R E M O di questa canzone.
E guarda caso è quello che dice.
Guarda caso...

"Thoughts are the shadows of feelings, always darker, emptier, and simpler.
I don't care if they're fake or real, I just thank that they're showing up at all.
I have black periods. Who does not? But they are not a part of me;
they are not a part of illness, but a part of my being. Some might say I have the courage to have them. It's four o' clock in the morning. This sucks."

I can't go on
You said my head's too heavy
I need that song
Those trusty chords could pull me through
and early on
they saw the warning signs and symptoms all day long
We sit and dream of better days

Where we'd hit the ground running on empty stories we've been told
And all those nights we spent together never felt this fucking cold
When we let the car run in the driveway kiss you one last time
Before we brought the horses in before the storm of '59, of '59
of '59

I can't go on, these limbs have grown too heavy
I need that song
A night on earth could pull me through
and early on
They saw the warning signs and symptoms all day long
Wonder how far from here we'll fall

Before we hit the ground running on empty stories we've been told
And all those nights we spent together never felt this fucking cold
When we let the car run in the driveway kiss you one last time
Before we brought the horses in before the storm of '59, of '59
of '59

blue in the face

It's about time that I came clean with you
I'm no longer fine, I'm no longer running smooth
I thought that I found myself under something new
Just one more line I repeat over and over again
'Till I'm blue in the face with a choking regret
Because I talk in circles 'round you on my bed
Can't say I blame you one bit when you kept it all inside
When you left that night

It's about time that you got sick of me
No longer fun, and so far from interesting
I thought that I found me a cure for feeling old
Just one more line to keep me sleeping loudly and cold
In disgraced with a shameful regret
As I talk in tongues to myself in my bed
Can't say I blame you one bit when you kept it all inside
When you left that night

And all that followed fell like mercury to hell
Somehow we lost our heads for the last time
And all that followed fell like mercury to hell
Somehow we lost our heads for the last time

And I don't dream since I quit sleeping
And I haven't slept since I met you
And you can't breathe without coughing at daytime
And neither can I
So what do you say?
Your coffin, or mine?


sutura powered

mercoledì 26 novembre 2008

errata corrige

Prendete "la Talpa" del penultimo post, e sostituiteci "L'isola dei Famosi"...
scusate, ho confuso tra cacca e merda.

martedì 25 novembre 2008

le talpe non vedono un cazzo

Luxuria. Facevi bene a startene in politica. I punti che avevi guadagnato per qualcuno in politica e nel coraggio li hai persi tutti e anzi proprio lo schifo ha raggiunto con la Talpa.
Ed ora grande festa per la vittoria.
Gioite.
Gioite.






B:Dov'è Gustavo?
S:Ma Gustavo è all'imperfetto....

B.Hai ragione....Dov'era Gustavo?

fottute macchine

Siamo messi male, molto male, ora che il T9 del mio N73, invece di "TRA" (come "tra 5 minuti"), come prima scelta mi da "USB"...

sabato 22 novembre 2008

e fu che ce la fecero_VerdeRosso

finalmente ce la fecimo. a convincerci tutti.

ma d'altronde lo sapevo. lo sapevamo. lo immaginavamo. ma è nella nostra natura rompere i coglioni. portare avanti le cose e rompere i coglioni. avere ragione e rompere i coglioni. non averla e romperli comunque. va bene così tutto sommato.

discorso archiviato.

i denti se ne vanno e con loro anche le mascelle.
ho un buco di non so quanti cme nella mandibola. qualche post fa dicevo di non farvi togliere mai i denti del giudizio. qui lo ribadisco, quant'è vera la guancia che ho. sembra di avere un panino nella guancia (eheh fa ridere elisa, si fa ridere avere un panino nella guancia). e il male che ho patito.
non lo auguro nemmeno alla peggior PamelaAnderson, nemmeno alla peggior sgualdrina di questo straccio di mondo di merda, alla peggiore testa di cazzo di questo buco del culo del mondo. A nessuno. Forse l'unica persona per la quale immaginavo una cosa così (in quanto a sfiga) ero io stesso. Io sottoscritto Stefano fuckin Gritti.

Da piccolo ho avuto una Makumba. Un rito finito male. Una sventura residente in me.
Credo che oltre ai mali che già m'affliggono o che cerco di farmi affliggere, l'aggiunta della non salute faccia peggiorare tutto quanto. E questo "tuttoquanto" va sempre più a rotoloni. Ed è vero che i rotoloni non finiscono mai. Ma non sono rosa.
Sono rossi di sangue. Neri di rabbia. Verdi di speranza finta. Blu di pazzia. Gialli di simpatia nonostante tutto. Rossi di passione per ogni cosa al quale mi aggrappo per stare in piedi.

mmmm, vediamo,....scelgo il verde e il rosso. Si! Mi dia quello verde e quello rosso!
VerdeRosso. Perché le cose alle quali mi aggrappo sono poche molto poche.
Nonostante non riesca a parlare per mancanza di mobilità della ganascia mandibolare, la mente funziona, poco lucida ma funziona, e mi fa muovere le dita in questo infinito di parole (no, non sono a caso), in questo infinito di lettere scritte a schermo o a moleskine, in questo mondo che rimane mio, sempre, ovunque. Qui in quello che scrivo non entra nessuno, a meno che non lo voglia io e comunque per mano mia. Qui sono felice. Qui penso agli amici, alle donne, qui scrivo di loro, qui valuto le mio non aspettative, qui valuto il mio passato e qui non valuto il mio futuro.
Rendo mio questo mondo e non provate a tassarmi anche questo cazzo.

ringrazio Dio se esiste per avermi fatto con le mani e per aver invetato ciò che concerne la scrittura e la scrittura stessa, e per aver messo in relazione le due cose.
L'unica boa.
L'unico legno.
L'unico appiglio.
L'unico bordo quando l'acqua è troppo alta.
L'unica aria quando quella in corpo finisce.
L'unica pelle quando la mia si consuma.
L'unico occhio per capire le cose quando queste sono nella merda.
L'unica cosa che ancora non puzza di usato.

Qui dico che managgia ai Suoi sandali stasera l'Inter ha vinto una partita di merda.
Ed ora inizia pure a far male. Oki arrivo.

mercoledì 12 novembre 2008

ora basta

E' così strano. Ma continuate a fare storie. Volete fare sta cosa o NO? CAZZO!.
Comincio ad essere stufo di tutte le parole di accordo prese prima. E di tutte le parole di disaccordo poi. Nonostante paresse tutto chiaro.
Non c'è sacrificio. Io voglio sacrificio. Un piccolo sacrificio.
Non tiriamoci per il culo. Piuttosto interrompiamo tutto adesso e mandiamo tutto a fare in culo.
Non mi va. E' il motivo per cui vi ho voluto parlare. Ed è il motivo che ci sta portando alla fine. E chi mi sta portando a rompermi i coglioni. Non di voi ma di questo con voi.

Ora basta. Davvero, ora basta.
Non vi va bene? Aiutatemi...aiutatemi affinchè sia la cosa perfetta e giusta per tutti. Non voglio andare avanti per fierezza. Non voglio andare li per fare figo. Voglio andare li per finire come si deve. Come dobbiamo.
Volete cambiare? Ok, mi sta benissimo. Ma non ditemi di cambiare destinazione, TROVATENE UN ALTRA! o aiutatemi a farlo...
Non c'è granchè da capire...

mercoledì 5 novembre 2008

forse, ora.

Forse è vero. Forse l'era del cambiamento sta arrivando. Perché la gente festeggia.
Vero che la gente, purtroppo, festeggia sempre in generale.
Ma ora si festeggia perché è stato eletto il primo Presidente nero degli Usa.
Era ora potrebbe semplicemente dire qualcuno.
Era ora cazzo avevano rotto i coglioni ignorantemente potrebbe dire qualcun altro.
Io dico, finalmente forse la gente capisce in una politica più giovane, in una politica che da giovane non guidava aerei militari e sparava alla gente in Vietnam, una politica che non inneggia (almeno non apparentemente) ad essere uno stato bellico, una politica che viene dai sobborghi di Chicago non dalle medaglie all'onore.
Forse qualcosa cambierà.
O forse non cambierà un cazzo.

Ora tocca al Papa. Checcazzo.

sabato 25 ottobre 2008

torno copioso

Torno copioso.
Ma con poco da dire, o meglio. Con tanto da dire ma ancora poco maturo per parlare.
E intanto, dopo 17 anni, è arrivato



tracklist:

1. "Chinese Democracy"
2. "Shackler's Revenge"
3. "Better"
4. "Street of Dreams"
5. "If the World"
6. "There Was a Time"
7. "Catcher N' the Rye"
8. "Scraped"
9. "Riad N' the Bedouins"
10. "Sorry"
11. "I.R.S."
12. "Madagascar"
13. "This I Love"
14. "Prostitute"

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lunedì 13 ottobre 2008

è stata la prima volta

Vi ho dovuto dire di no. E sono stato di merda.
E pensare che in 8 anni è stata la prima volta. La prima e l'unica credo, ora come ora.

Per come stanno andando le cose però, forse, c'è uno spiraglio, piccolo e poco luminoso, ma c'è.

E vorrei sfruttarlo al massimo del consentito questo lasciapassare per la bellastoria, e ridere di questo un giorno e dire che, cazzo, quasi quasi ci stavamo per cascare.

ancora non so.

ancora non so.




giovedì 9 ottobre 2008

non più, non così.

Così non ci riesco più. E forse anche voi avete capito. E lo sapevate, e lo sapevamo (sapevatelo) ma non abbiamo mai pensato/voluto dirlo. Per mettere il problema in faccia a noi stessi.
Lo sapevamo ma non abbiamo voluto far niente, fino a ieri.
Ed è stata la prima, vera, sincera, discussa, riunione di band.

Manca qualcosa, ora come ora.
E, ora come ora, non so dove trovarlo.

Tengo troppo a voi e alla cosa per lasciarla da parte. Per smettere. Per fare altro.
Ma di fatto non vedo sbocchi, non vedo vie, non vedo lumi da seguire per
cambiarne la rotta. E non sono nemmeno nel tunnel con in fondo la luce.
E la rotta, come tale, is meant to be followed. Va seguita e coltivata. Altrimenti la piantina muore. E sta arrivando l'inverno...

Inverno, Inferno.
Inverno, Inferno.
Inverno, Inferno.




In caso qualche lettore sia interessato, se riesco ad aprire la bocca, suoneremo alle ore 20, probabilmente in giacca e cravatta.



2- Non dovrei forse. Lo so che non dovrei, ma è così difficile non pensare a quello che sei. E a come potresti esserlo qui. E dirtelo davanti agli occhi.

venerdì 3 ottobre 2008

il sapore del sangue

fa davvero schifo. ancor di più fa schifo il risultato di digerirlo (e quasi vomitarlo) per aver sanguinato 24 ore filate e per buona parte averlo mandato giù.

non fatevi togliere i denti del giudizio.
non fatelo.

mercoledì 1 ottobre 2008

rimarrà così. dentro di me.

Ok. erano tutte supposizioni. sbagliate. errate. fuori luogo.
come ho fatto a capire così...o a non capire così.

fortuna che i piedi erano più che in terra. quindi non è stato propriamente un tuffo nella merda come mi aspettavo.
grazie comunque.

non sentirti in colpa. non serve e non ne vedo motivi.
grazie per il chiarimento.
che come tale, chiarisce. e mette gli animi al loro posto.

come sempre.

martedì 30 settembre 2008

passa e non passa

Vorrei chiudere gli occhi.
E aspettare che tutte le cose che oggi ho da fare si compiano. Da sole. Con calma.

E, se sarà un tuffo nella merda, spero solo di essere talmente stanco da riuscire a dormire nonostante tutto. Come se i problemi non esistessero. Come se invece fosse andato tutto bene. Come se i miei occhi non avessero pianto mai.

lunedì 29 settembre 2008

Viceversa. Grazie.

scrivi che gia' ti manca quel volto.
anche a me.come una droga violenta e necessaria.
e non ho un pulsante dell'auto arresto.

non ho braccia che mi trattengono.

fatico anche nelle cose piu' semplici.
fuori c'e' un mondo pigro,che fatico a comprendere.che non mi va di seguire.
ogni soluzione o cosa mi sembrano vane,sempre meno di lei.
ho cambiato le corde a questa vecchia chitarra,il suo legnaccio marcio,suona da paura ora.
la stessa vecchia chitarra col suono migliore del mondo. come si cambiano le corde al cuore?
forse funzionerebbe uguale.
pezzo.


dovevo farlo amico, dovevo.
perché è talmente quello che mi sentivo di dire ancora che non potevo non permettere che facesse parte di una cosa che, in fondo, e in questo caso, è anche mia. O forse io la ritengo tale e in caso chiedo scusa.

E le corde al cuore.
Io a volte vorrei cambiare ognuna delle corde che mi formano. Le corde vocali, le corde degli occhi, le corde del naso e delle orecchie. Le corde nei polmoni. Le corde nelle mie gambe. Il legno che siamo non cambia. Ma forse le corde ti rendono migliore.

Forse però, pensandoci meglio, perché avremmo bisogno di nuove mute?

Forse il legno va di pari passo alla corda. Come unica cosa.
Se perdi uno perdi l'altro. E viceversa.
Non siamo fatti per questo tipo di domande.
Noi abbiamo troppo sangue nel cuore per sostituirne le corde.
Rischieremmo di non essere più noi.

Più hai più ti chiedi. E viceversa, di nuovo.
E a volte chiedersi O avere, come chiedersi E avere, sono cose insopportabili.
Lontano da quanto le nostre corde possano resistere prima di spezzarsi.

Un attimo è così nitido, un attimo dopo è così sfuocato.
Ma quel volto, ... , è ancora li dov'era.

domenica 28 settembre 2008

family day

Riunione degli amici di famiglia. E in questo caso mi dissocio dalla famiglia.
Sveglia.
La prima cosa che bevo sono 2 bicchieri di spumantino da pasto. 2.
Il Primo.
La Prima sigaretta perché le cose cominciano a girare male.
Il secondo.
La seconda sigaretta perché le cose vanno di merda.
La partenza del GranPremio di Singapore santoddio. Non potevate proprio farne a meno di sta cazzata automobilistica. E forse ora qualcuno è uscito di pista. O comunque la famiglia e i relativi amici (dal quale ripeto mi sono dissociato) dicono che è successo qualcosa.

Io scappo nel blog.
Qua si che si sta bene.


Il formaggio. con la marmellata di pere. (qua devo ammettere che il gusto prevale)
La frutta.
Il dolce.

Mancano solo questi 2 passi.
Il caffè lo salto sempre.


ci penso ancora.

e non è un caso se ci sono 666 Mb liberi su ipodSte-



martedì 23 settembre 2008

tutto quello di cui ho bisogno. e sento che è così vicino.

All I need

I'm in the next act
waiting in the wings
I'm an animal
trapped in your hot car
I am all the days
that you choose to ignore

You are all I need
You are all I need
I'm in the middle of your picture
Lying in the reeds

I am a moth
who just wants to share your lights
I'm just an insect
trying to get out of the night


I only stick with you
because there are no others

You are all I need
You are all I need
I'm in the middle of your picture
Lying in the reeds

It's all wrong
It's all right
It's all wrong















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prendete e bevetene tutti

niente da fare. niente da dire. niente da mostrare. niente da vedere.
non è successo niente. ne oggi ne ieri.

ed è l'unica certezza, per ora, che mi riguarda direttamente.
e pensare che non sono nemmeno parole mie.

vi siete persi vol. II

Non qui, non ora.
Risparmia per quando ne avrai davvero bisogno. E lo sai che succederà.
Sai che senza non riuscirai.
E' come rimanere senza sigarette senza che si voglia smettere. O anche se si vuole smettere ma senza troppa convinzione.
E le convinzioni sono sempre troppo poche. Sono sempre troppo poche.

Raramente mi sento inserito in un contesto e che lo senta come "MIO" a tutti gli effetti. A meno che non sia questo e questo.
E le dita dove conto sono solo 2.

Spesso invece mi accorgo che qualcosa è fuori posto. Qualcosa non ci ha reso quello che avremmo dovuto essere dal principio. La naturale evoluzione dell'intelligenza si è persa per strada. Si è persa nei canali dal numero 1 al numero 7 passando per il 4, cazzo il 4 che canale stupido. E figuriamoci se parliamo di un satellite (salviamo il 718 ?).
Si è persa nella ketamina, nelle anfe, nell mdma, nei raveparty che poveri non hanno nemmeno colpa loro (i rave party).
Si è persa nel voler essere fighe a 13 anni.
Si è persa con Mara Venier.
Si è persa nei soldi di Maria Carrey.
Si è persa nell'industria del porno.
Si è persa in quanto sono tutte fighe. e tutte DEVONO essere fighe.
Si è persa nella collezione autunno inverno estate primavera.
Si è persa nelle auto che costano centinaia di migliaia di Euro.
Si è persa negli incidenti stradali e nell'ipocrisia delle leggi per volerli evitare.
Si è persa nello scrivere l'o invece che l'ho.

Mi sento vincolato a passare da li per sapere ciò che tutti devono sapere.
Non voglio. Rifiuto il passaggio. Voglio scoprirle da me le cose. Arrivare a capo dell'enigma. Risolvere un livello di Echochrome.

Non mi sento in vena di festa. Ne di complimenti. Ne di lamentele.
Giusto voglio essere Io di qui e Voi di li.

forse ci sto ricascando.

lunedì 22 settembre 2008

non capisco una cosa.solo una.

ti sto valutando.ti sto pensando.
a piccole dosi.
ma vorrei sapere tutto.subito. e averti.

però, "poco per volta". cerco di autolimitarmi al "poco per volta". per non subire l'ennesimo tuffo nella merda.
perché, come dicevo, esporsi non serve. non serve. non serve.

autocontrollo.
autocontrollo.
autocontrollo.

dolce.retrogusto aspro.piccante alla fine.

giovedì 18 settembre 2008

download consigliati. sottolineo download.

I AM GHOST - Those we leave behind_2008












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I AM GHOST - Lovers Requiem_2006












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PASSWORD: post hc

Campionare le idee

Parte il campionamento delle idee.
Che poi vuol dire tentare di fare mente locale.

Vi siete persi. e lo sapete bene. e lo sapete tutti.

Vi siete persi in Fabrizio Corona.
Vi siete persi nella musica di Gigi d'Alessio.
Vi siete persi nei reality ed ora li rifiutate. Prima amate, poi rifiutate.
Vi siete persi in Domenica In.
Vi siete persi in Buona Domenica.
Vi siete persi in Simona Ventura.
In Barbara d'Urso.
Vi siete persi con Maurizio Costanzo e il suo show di merda.
Vi siete persi in Smackdown e nella sua finzione.
Vi siete persi nell'Isola dei Famosi. Potevate anche starci, la.
Vi siete persi nei palinsesti deviati.
Vi siete persi la partita.
Vi siete persi in una macchinetta mangia soldi.
Vi siete persi nei soldi. E a giocare a chi ne ha di più.
Vi siete persi nella cocaina.
Vi siete persi con Nina Moric. Nina Moric. cazzo.
e con Paola Barale.
Vi siete persi con MARIA DE FILIPPI.
Vi siete persi nel seguire Amici. Amici. Amici un cazzo.
Vi siete persi e state a seguire www.gossipnews.it.
Vi siete persi con Giuffrida e quanti sms per votare avete buttato via.
Vi siete persi in Scientology. E con Tom Cruise. Dannati giorni di tuono.
Vi siete persi in Studio Aperto e dite: guardo il Tg. Tg...
Vi siete persi nelle serie TV e nel doverle seguire a tutti i costi.
Vi siete persi nella botola di Lost e nei numeri del Ciccione.
E non chiedetemi se conosco questo o quello.
Non guardo la Tv.
La accendo se la fonte del segnale è un dvd o una PS3.
Vi siete persi con 2 strafighe che ballano in un semi programma semi serio.
Vi siete persi nel Oil Of Olaz.
e nei Tronisti. Cazzo, i Tronisti.
Vi siete persi con sta zoccola del mio paese che da Amici, c'è andata. E fa pure la figa adesso.
Vi siete persi pure Alitalia.
Vi siete persi negli omicidi-suicidi.
e nel Milan che continua a perdere.
Vi siete smarriti nei comuni che modificano i semafori per far soldi con le multe. Soldi e ancora soldi cazzo.

Vi siete persi.
Ma vi piace così.

Vi siete persi nella testata di Zidane. e vi siete persi che ora s'è pentito.

dimenticarsi delle cose

manuale del perfetto cretino:
1. iniziare un nuovo post
2. continuarlo
3. scrivendo ti accorgi che forse è il più bello che hai mai scritto
4. lo lasci da parte perché, in fondo, nel frattempo staresti lavorando
5. lo lasci da parte talmente tanto da dimenticartene a momenti
6. te ne dimentichi
7. installi qualcosa e devi riavviare il pc
8. mentre si spegne il pc ti ricordi del post più bello di sempre ma capisci che non puoi farci niente perché ormai l'hai perso.
9. il pc si riavvia
10. e della bozza del tuo post nessuna traccia
11. bestemmie

forse se faccio un piccolo campionamento delle idee riesco a ritirarlo insieme

12. no
13. bestemmie

venerdì 12 settembre 2008

ctrl-alt-canc. spegnetemi vi prego.

Chiuso in una gabbia di pelle, forse mi limito ad aspettare la fine.
Fuori il tempo mi attende. Ma dentro mi logora. Mi uccide senza segni. Mi annienta. E piove così tanto..
Sono comunque convinto che la materia del mio tempo sia la pazienza; e il nulla che corre insieme a lei.

In parallelo.
Voglio andare oltre. Vedere come finisce. Arrivare e rendermi conto di non avere più niente da darvi. Ma essere felice. E averlo tutto, subito.
Ma il peso delle cose è a monte di tutto. Non so più cosa fare per scrollarmelo di dosso. Riavviatemi vi prego.

Non ho speranze. Ergo vivo adesso. Ci penso, ma il domani è tra due pinze arrugginite dall'acqua di tutti i giorni. Vorrei capire chi siete e cosa vi spinge ad aver fiducia. Vorrei capire chi siete per potervi sgretolare. Avete costruito la vostra fede sulla mia vita. E sul mio malessere.
Le notti insonni. Le orecchie che fischiano. E le monetine nei pozzi. E ogni giorno come ogni giorno. E la mia pelle si taglia perché il mio corpo vuole uscire.
Quanto siete felici? Quanto siete falsi? Così sarò, finchè morte non mi separi.

Continuate ad applaudire. Io resto nel mio essere nessuno dietro le quinte. E contento così. Come ultimo di ogni lista, come non ammesso. Succube di un sistema morto.

Cosa vi tiene cuciti? Cosa vi tiene uniti? Ad una vita che, potete dire quello che volete, non siete mai stati capaci di tessere. Ad una fibra mai completata.

Sento che mi sto consumando all'unisono degli eventi.
Ma giocherò ancora, giocherò sempre.

Il mio incubo peggiore è che scompaia la mia voce. Da un momento all'altro.

mercoledì 3 settembre 2008

Me lo vorrei dimenticare. Fa troppo male.
Se conto che sei stato tu a dirmi per primo che quelli nella cassetta che stavamo ascoltando erano i Metallica.
Se conto che la prima l'ho fumata con te.
Se conto che gli unici ad aver messo su una band della nostra età siamo stati io e te.
Se conto che ci si chiudeva nella tua cantina a fare stronzate e c'era sempre qualcosa in terra che somigliava ad un pezzo di fumo.
Se conto che entrava sempre tua mamma e noi avevamo 4 occhi improponibili e troppa erba, sempre. Cosa che adesso mi sogno.
Se conto che il frontman ero io e il chitarrista figo eri tu.
Se conto che il tuo ampli valvolare era totalmente artigianale.
Se conto che quando il villaggio era in costruzione quella panchina era la nostra.
Se conto che per paura di non essere uno più bravo dell'altro andavamo dallo stesso maestro di chitarra.pure lo stesso giorno.
Se conto che la prima volta ci esibimmo insieme, davanti a tutte quelle mamme e il pezzo era dei Lit.
Se conto che cominciammo senza una chitarra elettrica.
Se conto che la tua era una Stratocaster messicana. e la mia una Yamaha acustica.

Se conto che ora lo sto scrivendo tutto questo invece di parlarne con te.
e
Se conto anche il fatto che è come se fossi morto, mi viene da ridere rileggendo e ripensando a tutto.
Vorrei riderne con te.
Ma ridere di gusto della merda che ti è caduta addosso. Se solo te ne rendessi ancora conto.
e solo se fossi stato davvero Stronger.

martedì 2 settembre 2008

l'esposizione prolungata necessità di protezione 10.minimo.

esporsi non serve mai. a meno di una sicurezza a monte. e la maggior parte delle volte sono io a pensare che ci sia.
l'ho rivista.
l'ho seguita.

giusto per un attimo nel mio pensiero.
giusto per immaginare di pretendere che potesse farne parte. però...quasi quasi.NO.
non è stato così purtroppo.ma nemmeno ci penso alla fine.

ora lo so con certezza.esporsi non serve, ovunque e con chiunque. c'ho sbattuto il muso troppe volte.

non qui, non ora.

ma se avessi detto/fatto/non detto/non fatto...? no, basta.
masticare il boccone troppe volte ne fa sparire il sapore.
e il sapore, infatti, si è già esaurito, come sempre, lo sapevo; e per fortuna, ha fatto presto a sparire. prima che me ne potessi ricordare la bellezza.

eppure se chiudo gli occhi, ho la sensazione, per uno massimo di 2 secondi forse, di continuare a vedere. luci, parole, facce, risate, scritte, voci, sorrisi, capelli, vestiti, unghie colorate, serate nello stesso posto senza esserci visti mai.
forse meglio così.

poco importa.
ora danno gli At The Gates.

lunedì 1 settembre 2008

This Could Be Love

I've got a book of matches
I've got a can of kerosene
I've got some bad ideas involving you and me
I don't blame you for walking away
I touched myself had thoughts of flames
I shat the bed and laid there in it
Thinking of you wide awake for days
Wide awake for days

And I found you tongue-tied in my twisted little brain
You couldn't crack a smile
I didn't catch your name
I don't blame you for walking away
I'd do the same if I saw me
I swear it's not contagious
In four short steps we can erase this

Step one, slit my throat
Step two, play in my blood
Step three, cover me in dirty sheets and run laughing out of the house
Step four, stop off at Edgebrook Creek and rinse your crimson hands
You took me hostage and made your demands
I couldn't meet them so you cut off my fingers, one by one

I'm like a broken record
I've got a needle scratching me
It injects the poison of alcohol I.V.
I don't blame you for walking away
I'd do the same if I saw me
I swear it's not contagious
I swear to God it's not contagious

Step one, slit my throat
Step two, play in my blood
Step three, cover me in dirty sheets and run laughing out of the house
Step four, stop at Lake Michigan and rinse your crimson hands
You took me hostage and made your demands
I couldn't meet them so you cut off my fingers, one by one

This could be love - love for fire
This could be love - love for fire
This could be love - love for fire
This could be love for fire forevermore

Step one, slit my throat
Step two, play in my blood
Step three, cover me in dirty sheets and run laughing out of the house
Step four, stop at Berkeley Marina and rinse your crimson hands
You took me hostage and made your demands
I couldn't meet them so you cut off my fingers, one by one
One by one

alkalinetrio powered

venerdì 29 agosto 2008

A4. Morire e non fare tempo ad accorgersi.

Guarda il Video
Sono scioccato. E turbato.
Non me lo chiedo nemmeno il perché abbia sbandato. Sarebbe forse presuntuoso volerlo sapere in quanto una fiammata cancella tutto, e lo si vede bene. In un secondo. E nemmeno te ne accorgi che stai per morire.
E nemmeno c'è la conferma prima di cancellare tutto. Purtroppo non siamo gestiti da un sistema operativo (o per fortuna).

.

E' agghiacciante ma ci lascia inermi. Ed è brutto vedere la morte. E non essere capaci di fare niente. Se non sperare che non arrivi nel fianco della tua auto. Oppure di riuscire a fermarsi in tempo. Ma questo include una conferma o semplicemente l'input della vista, e quindi l'anticipo.

E allora poi inizio a pensare: cazzo, se fossi stato io li? Cosa avrei fatto? Cosa fa l'istinto quando si sente tirato in ballo? Avessi detto una parola in più alla cassiera dell'autogrill forse non sarei qui ora. O perlomeno sarei 200 metri indietro. Avrei potuto evitare tutto quanto. Ora starei bene. E tutto proseguirebbe tranquillo. Sia la mia vita sia il mio lavoro.
Purtroppo (o, di nuovo, per fortuna) non siamo nè vita nè lavoro. O meglio, lo siamo, ma casi come questi dimostrano che tutto è appeso.
Ma con lo sputo.

giovedì 28 agosto 2008

Che faccia hanno i trigliceridi?

Seratona ieri.Le belle serate tra amici, la casa vuota e senza nemmeno i tappeti che ti fanno rimbombare anche un sospiro.
L'amica Tuborg e l'amico Nero (carta oro?).
Non c'è stato il vino come si era ipotizzato, ma quello è solo rinviato.
I discorsi seri tra uomini sono davvero seri. E soprattutto se l'altro è il Pezzo, e l'uno sono io. Nessuna mezza parola. Dritti al punto. Come amici quali siamo. Senza girarci attorno mai. Avrei voluto una soundtrack ma quelli meno seri l'hanno sostituita con una ludica telecronaca della Konami. Pazienza. Non serve sentirle con le orecchie certe cose per sentirle col cuore.

Si parla che si è entrambi aromatizzati. E l'aroma traspare e trapela copioso dalle parole. Dagli attimi. Dai momenti. Ed è gioioso. Accade poce volte ma sentirsi così è dannatamente interessante. Ormai le blacklist sono crollate (evvai!?) :).

Vorrei esternarmi. Se potessi. E capire tutto, subito, al volo. E spiegarmi subito, al primo colpo, senza ripetermi, e magari senza essere banale. Forse un po' per evitare di sprecare quel minimo di tempo.
La banalità, si sa, uccide.
E si parla di musica, di donne, di donne che non esistono magari, e della donna che vorremmo. Come deve essere la musica? Come dev'essere la donna?
Meglio i testi in italiano. Ma sai forse c'è un'etichetta interessata? Ma sai del nostro minitour in Belgio?Figata. A questo riguardo e a questo punto, entrambi siamo d'accordo sul fatto che stiamo aspettando l'inverno, per tutto ciò che esso porta con se.

Le abbiamo riviste, tutti e due.
E crolla il mondo che ti circonda, l'istinto ti guida nell'oblio della rabbia (Enrico te ne devo una...).
Ma in questo caso "rabbia" non sta bene. Nemmeno "crolla", almeno non letteralmente. Crolla si, ma così dolcemente. Un'implosione ricostituente.
E al posto di "rabbia" direi gioia. Si gioia. Facciamo un po' i cretini.
Amo talmente la vita che quando questa si manifesta (normalmente non c'è, è dato di fatto) devo festeggiare, e chiamare gli amici, alcuni dei più cari. E parlarci, ridere, e raccontare che forse in quel momento sto stando bene. Nonostante i trigliceridi nel mio sangue siano quasi il doppio del concesso.

Quindi,
l'amica Tuborg lascerà l'amico Nero. Almeno per un po'.

mercoledì 27 agosto 2008

I mean, seriously, how could you be part of this?

Mi vorrei riparare nelle vostre ombre.
Mi vorrei addormentare nelle mie.
Per non svegliarsi mai più,
per evitare di cambiare,
per evitare di morire subito.

Siete solo milioni di facce,
milioni di parole,
confuso in un grido di finta voce.
Stanchezza
Salvezza

Nessuno è rimasto qui.
Fatteli amici se non puoi combatterli.
Questa è l'umana miseria di un uomo
ormai fine a se stesso e trasformato
per piacere, per finti favori.

Prima che la pioggia ti sciolga comunque
Guardo ma non partecipo a questo scenario di carta

Prima che il sole ti secchi comunque
e nuovo vento ti porti via.

La mia unica arma è la mia sincerità nel mio vuoto.
Vaquo esatto.

Nella spirale che porta al sole. Chissà.

Li conto sulle dita gli attimi.

martedì 26 agosto 2008

Prendete e bevetene tutti

Passo il mio tempo ad aspettare di sapere come sopravvivere.
Come farete senza uccidervi l'un l'altro.
Come farete senza la vostra mediocrità intrinseca.

Collezionate gli attimi, baciate i vostri figli.
Quando finirà non vi servirà più niente.

Forza venite gente!
Forze venite gente!

Andate e moltiplicatevi.
Andate e accelerate la fine.

lunedì 25 agosto 2008

mezzogiorno di fuoco

ore 7.00: risveglio, Caronte mi aspetta sulla nave per portarmi via. Anche lui ha finito le ferie.
ore 7.45: arriviamo. si sente da lontano l'odore dello zolfo.
ore 8: suona la campana. Lui arriva camminando a mezz'aria ma lo vedo solo io.
ore 10: Lui è clemente e permette a tutti di fumare. Solo io capisco e fumo.
ore 12: prima pausa pranzo all'inferno.

ST: refused - summer holidays and punk routine

sabato 23 agosto 2008

Di che colore siamo dentro?

Lo sento nelle vene. Vorrei vederle da dentro.
Portatemi via da qui, vi prego.
Ormai catture l'imprendibile, assimilo tutto.
Ora che so alcuni perché, ora che so, ora che sento.
Asciugo l'acqua sulla fronte e mi tuffo di nuovo.
Ho solo freddo
Ho solo freddo
Ho solo freddo
E forse la maggior parte del tempo fa pure troppo caldo.
E' così che mi asciugo la fronte.
E' solo sudore.
Sudo, freddo.

lunedì 21 luglio 2008

succubi di dita medie e iphones

italia: volutamente scritto in minuscolo.
perché non capiamo, anzi perché non capite che non è così che si fa.
non è insultando un inno, e nemmeno difendendolo (ne lo accuso ne lo difendo). Ma alzare il dito medio all'inno è da buzzurri ignorantoni. bossi reclama il nord italia (seempre senza shift premuto), bossi se la prende con i professori del sud.
ma prenditela nel tuo..... (ci vorrebbe BLOCKMAIUSC qui), dico io. Siete 15 milioni, arrivare a 60 ne avete di nemici....

il fatto è che le cose, con questi metodi risolutivi, non cambieranno. Ne ora ne mai.
Il mandarsi a cagare, il fatto che un personaggio quale Silvio Berlusconi venga rieletto e crei delle grottesche leggi riguardo "l'intoccabilità" della classe politica. Bravi, bravi. E' così che ci si prende cura della popolazione. Di chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese. Di chi ha ragione (ed è pure lucidissimo) in un incidente quasi mortale ma viene comunque condannato per aver del hashish nel sangue (e quello col torto, sotto di medicinali, niente). Di chi si uccide perché non può mantenere i propri figli. dell'Euro che è fortissimo ma che ci sta sotterrando.
ma cambiamo le casisitiche (non voglio continuare col descrivere l'italiamerda passando dalla politica, non sono capace purtroppo a gestire bene una cosa di questo genere e portata).

Il caso è comprare Ronaldinho. Il caso è che coi soldi ci Kakà ci fai una squadra. Il caso è che il ciclismo è uno sport corrotto visceralmente. Il caso è che sempre molta più gente sceglie di andarsene da sto posto, da questo stato, da questa cultura, da tutta questa stupidità e mediocrità. Da questo accumulo, da questi prezzi, da queste persone, da questi sprechi, da Napoli che è la città più bella del mondo a detta di qualcuno, dalla mafia (respect?!?!), dai reality shows, dall'ignoranza, dal saper troppo bene come si sfruttano tutti tranne se stessi, dal Lucignolo (MA DICO IO, MA LUCIGNOLO COS'E' ???????????????????????) dalle troppe tette che si vedono senza poterle toccare.

L'italia se stiamo a vedere è un posto stupendo: montagne, mare, natura, arte, cinema, ehm...ah certo la dieta mediterranea, e poi.....ah si l'iphone a 500 euro che fa tenere aperti i negozi fino alle 5 del mattino.
E se giusto qualche giorno dopo lo perdessi? o peggio te lo rubassero?o peggio, data la facilità di rottura al giorno d'oggi, ti cadesse e si rompesse in 500 pezzi?

piangete e sentitevi di merda, è l'unica cosa che passano senza dover pagare.

mercoledì 16 luglio 2008

enunciato di ste alle prese con un ufficio e un lavoro

ste: oggi non passa un cazzo
elvis: è impossibile, oggi non è Martedì. D'ora in poi ti passerà solo il Martedì, e gli altri giorni una merda (risata annessa).

ergo
ste, enunciato di:

Il martedì non ti passa un cazzo.
se, nel caso, il martedì violi questa regola (a metà tra il poco probabile e il possibile), allora un altro giorno a caso della settimana (facilmente e forse logicamente il Mercoledì) sarà pari o addirittura peggiore del martedì in quanto a scazzo.
La solutzione è accettare e, se ci riesco, deglutire. Sempre che ci riesca.

lunedì 14 luglio 2008

fin tanto che ci è concesso

Da qualche parte sta scritto,
sta scritto come fare a vivere senza piangere.
Da qualche parte, mi ricordo,
sta scritto come fare.

Restando ad aspettare, dove potrei essere?
Cosa potrei fare? Gioire, sudare, annusare, capire.
Da qualche parte è scritto, ma non mi ricordo...

DOVE COME QUANDO potremo finalmente star bene,
DOVE COME QUANDO dissolverò il mio tratto,
dissolverò il mio tratto,
dissolverò il mio tratto,
dissolverò il mio tratto.

A partire dal centro, cancellare le mie orme,
per sparire una volta per tutte, una volta per tutte.
E partendo da dentro, cancellarmi,
cancellarmi,
cancellarmi.

Vivo o Morto Solo il mio corpo, non il mio io.

salve a tutti.
porto saluto e probabilmente anche disturbo in questa comunità online.

niente da dire in più del saluto, le parole arriveranno, poco per volta a modellare questa cosa.
non ho voluto aprire un blog per sfizio o per trend. ho aperto un blog per dire quello che posso.
non quello che posso inteso come permesso, quello che posso inteso come quello che riesco.il massimo.tutto

soleliquido