giovedì 26 marzo 2009

tutto insieme

finalmente so cosa significa avere tutto, e averlo subito.
c'è voluto un film, un capolavoro.
il favoloso mondo di amelie.

e a volte capire che davvero, accompagnando con Yann Tiersen, le cose possono essere più facili e allo stesso così complicate.

Ci sono più connessioni possibili nel cervello che atomi nell'universo.
E chi lo sapeva.

Parte il fiume.

Quante coppie in questo momento stanno avendo un orgasmo?
E vi giuro che me lo sono chiesto davvero, e parecchie volte.
Non per desiderio, ma per pura e semplice (per quanto lo possa essere) curiosità.
Spingersi.
In la.
Dove l'amore esiste davvero.

a volte credo mi piacerebbe vedere le cose così.
E non pensarci. E così facendo cercare di risolvere le cose. Non pensare che domani tolgo un altro dente del giudizio, e Dio solo sa se è l'ultimo. 3/4 e domani facciamo 4/4. Poi basta.

Yann Tiersen.
Di nuovo.
Capire come si possano spalancare tutte le possibili vedute.
Ora so.
Di dover sfruttare ogni movimento, ogni sguardo, ogni mano che mi tocca, Ogni sorriso, ogni non sorriso, ogni chiacchiera, ogni momento, ogni stretta di mano, ogni sms, ogni messaggio di apprezzamento, ogni porcone contro questo cane di mondo cane, ogni lettera, ogni mania, ogni ossessione, ogni volta che dico buongiorno a mia mamma e buonanotte a mio papà, ogni tocco sul pulsante che alza il volume, ogni film che ho visto fin ora, ogni volta che potrei venirvi a trovare, ogni regalo, ogni natale, ogni parente, ogni amico, ogni sigaretta, ogni tazza di tè, ogni infuso alla menta con il miele, ogni bicchiere d'acqua, ogni volta che non mi ci sono perso, ogni volta che invece mi ci sono perso, ogni problema di matematica, ogni cd masterizzato, ogni cd prodotto, autoprodotto, ogni risata, ogni abbraccio, ogni concerto, ogni prova, ogni sala prova, ogni fratello, ogni sorella, ogni parola, ogni banconota toccata, ridata, piegata, unita con lo scotch, ogni posacenere dove ho spento una sigaretta finita, ogni pieno alla macchina, ogni sclero, ogni amore vero, ogni amore finto, ogni volta che penso al fatto che ho voglia di fare l'amore, ogni volta che mi chiedo ogni perché di ogni cosa del quale uno possa chiedersi il perché, ogni mattina al lavoro e di come mi addormento sempre, ogni caffè bevuto, e offerto, ogni birra, ogni scazzo, ogni cavillo, ogni fotografia, ogni pagina del moleskine, ogni giorno che non ci scrivo, ogni volta che uso il filo interdentale, ogni chiacchierata, ogni volta che sono felice perché il giorno dopo potrò dormire un poco di più ma andando sempre a dormire più tardi, ogni canzone e disco ascoltati, ogni film visto al cinema, ogni singolo download, ogni volta che ho detto di no a facebook (tranne ieri, ma non completamente), ogni pensiero triste, o meno triste, ogni volta che penso che dovrei smettere di fumare, o di scrivere, ogni volta che voglio prendere appunti perché so che mi dimenticherò, ogni cosa che ho tagliato con le forbici, e di come ora dovrei unire con lo scotch (come le banconote) parecchi pezzi di vita, e di pensieri, e di parole, e di opere, e di omissioni, e ammissioni.
Non è un caso.
Nulla.

Non ho mai smesso di credere in Dio. Ho solo smesso di frequentare l'ambiente.
Se esisti, per piacere, non scambiarmi le pantofole con un paio più piccole.
Non farmi esplodere le lampadine, o invertirmi le maniglie delle porte.

Ti prego di non fare nulla di tutto questo.
Ho solo bisogno di altro tempo. Solo un altro po'.
Altro tempo, altro spazio.
Di nuovo, non per desiderio, ma per volontà d'amore. Per scovarti. Non è un errore di battitura dove la V di scovarti possa essere confusa con una P.
No. Nessun errore.
Scovarti.
Quant'è vero che ho scritto così tanto in così poco tempo.
Quant'è vero che voglio scrivere la mia anima nella tua (questa l'ho già scritta da qualche parte).
Quant'è vero il bruciore di stomaco ogni giorno e ogni volta che ci penso. Ma anche se non ci penso.

Solo ho bisogno di fondermi ancora, prima di impazzire, prima della fine, prima che sapere l'inglese non servirà a un cazzo, prima che mi accorga di altro che possa distrarmi, prima di lasciare il mio spazio, prima che arrivino le cavallette ad invaderci.

Prima di tutto quanto.
Esistere.


E iniziare a collezionare fototessere.

1 commento:

NERO_CATRAME ha detto...

Già,ogni istante,ogni silenzio,ogni parola,ogni gesto fatto col centro del tuo mondo sempre in direzione,perchè è alla sua felicità che devi tenere per trovare la tua.