domenica 30 agosto 2009

poco da fare, tanto da dire, e una voglia matta di parlare con te

L'inter è proprio uno squadrone.

fatto sta che stasera mi avete disfatto tutti i gomitoli. c'avete giocato. c'avete giocato.
E io che me la sarei voluta tessere da solo ad un certo punto.

E' la vita, è sempre la vita (*) e c'è poco da farci purtroppo. Io perlomeno proprio un cazzo posso farci.
Se non, comunemente e giustamente, adattarmi e affogarci se possibile. Sguazzarci da morirci prima o poi.
Sguazzarci da morirci.
E invece, sguazzo nel nulla. Nemmeno sporgermi di la con dello shopping semi sfrenato facendo 120km A/R, col dubbio che la destinazione fosse chiusa per ferie, hanno placato la storia del sottoscritto.

E' la vita, ma di quelle che ti tengono col fiato sospeso fino a che le porte si chiudono, di quelle che non puoi permetterti tenori maggiori di un regime a Corona Cerveza, di quelle che certe notti con qualche ferita che qualche tua amica disinfetterà, di quelle a tutta birra, di quelle a un cazzo di gas, di quelle sfilacciate, di quelle moribonde, di quelle che puzzano di cassonetti della spazzatura, di quelle che se le tocchi di bruci un pochino i polpastrelli, di quelle che sarebbe opportuno smetterla, di quelle che è difficile vedere un amico e non capirlo più come ieri, di quelle che non vorrei nemmeno pensarci per la paura, di quelle che rifiiuto la vodka ma mi tiro sti pacchi, di quelle che forse la discografia di de Andrè che ho avuto oggi mi aiuterebbe a dormire adesso, di quelle che mi ci vorrebbe un portatile un pelo più performante, di quelle che l'Inter di quest'anno è spettacolare,di quelle che a suon di prosciutto e melone passano le cene d'estate, di quelle che m'è venuta fame, ma di quelle che invece non posso mangiare.

Sto finendo la borsa della lana e mi si stanno consumando gli aghi.
Chi mi finirà il maglioncino ora che io sto per fermarmi?
Chi mi aiuterà a rialzarmi?
Chi crederà nelle mie parole?
Chi crederà nel mio volto?
Chi crederà nelle mie mani?

Non voglio risposte.
Voglio altre domande.

Cercherò le persone con il lanternino d'ora in poi, e smetterò con tutto.
Domani, ora devo lievitare.

Lievitare, e vedere tutto da sopra. Metri più in alto di tutti. Kilometri distante da qualunque cosa, da qualunque negozio o cabina telefonica o connessione wireless o animaviva o serpente o Madonna o Signore o bambine rapite 18 anni fa. Lontano da ogni caso di malasanità al Sud e lontano da ogni nuovo caso di influenza H1N1 al Nord.
Lontano da ogni faccia sgradita, senza rimorsi e pentimenti e ritorsioni. Lontano da io-tu-egli-noi-voi-essi e soprattutto lontano di ogni intruglio verdarstro. Lontano da ogni via trafficata di persone inutil a piedi con lo zucchero filatoi, via da ogni parcheggio troppo lontano, via da ogni sms, anni luce da ogni canzone inascoltabile.

Ma vicinissimo alla cura di tutto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Cercherò le persone con il lanternino d'ora in poi"... Magari ce ne fosse uno funzionante, eviteremmo un sacco di sbattimenti e delusioni... Forse poi non saremmo così NOI STESSI, pieni di cicatrici che ci rendono unici e anche un po' più attenti ai prossimi errori... Forse è vero che non cresce chi è soffocato dal troppo protezioniscmo: chi è più esposto vive, o almeno ci prova. Allora teniamoci le cicatrici và, il lanternino non funziona molto bene! Arianna