lunedì 4 gennaio 2010

codardie

"sorrido. rido. non importa. ignorami ancora, e smetterò di desiderarti."
il nostro mestiere è questo. parlare di problemi. esporli come se potessimo pensare che qualcuno li possa risolvere. al momento, con una formula magica, infallibile.

La realtà è ben distante dall'essere capita, ma molto vicina all'essere fraintesa.
E noi ci nutriamo di misunderstandings. Ogni giorno, in ogni frase che scriviamo, che urliamo, che pronunciamo a bassa voce per non farci sentire.
In ogni momento. E continuiamo ad alludere al fatto che vorremmo stare bene, meglio, ma rimaniamo con 2 braulio da pagare e nient'altro nella testa se non i soliti discorsi ricorrenti e, di fatto, le solite scuse.

Girandoci intorno così tanto stiamo perdendo il senso, e i sensi.
Dovremmo ricordarcelo ogni giorno che abbiamo un naso, una lingua, delle dita, due occhi e due orecchie. Dovremmo saperlo.
Ma continuiamo a parlare di nuovi propositi buoni, di nuove idee che mai realizzeremo, discorriamo sorseggiando e scaricando di conseguenza.

Abbiamo l'amore nelle parole, ma la lingua che è una lama.

Girandoci intorno così tanto stiamo perdendo i sensi. E così tutti quanti.
E cadranno anche loro, così pieni del loro apparire, così fieri del loro esoscheletro da non accorgersi che si sta sgretolando ogni giorno che passa, che corre, che risplende, che si spegne, che muore.
La mia vita è un cumulo di risposte da accoppiare ad un altro cumulo di domande. Come quando da piccoli giocavamo a memory, con quelle carte simpatiche.

Allora non avevamo bisogno del fosforo. Non ci serviva, ci bastava giocare. E nemmeno di tutti questi altri medicinali anti spasmo.
Ci bastava giocare.
Ci serviva solo quello.
Capisco davvero ora quali possono essere i veri problemi che si riscontrano vivendo.
E le conseguenze di certe negligenze sono davanti ai nostri occhi. Le vediamo, e le dovremmo conoscere bene.
Ne faremmo tesoro, e vivremmo facendo scelte che potrebbero cambiare le nostre vite fioche, tremolanti, se solo lo desiderassimo, se solo le volessimo conoscere.

Ce l'avevo un cassetto.
Antichissimo. Era inserito in un mobiletto altrettanto antico, ma il resto non m'è mai interessato molto.
Vedendolo così, tutto segnato, con il segno del bicchiere sopra e tutta la polvere sembrava abbandonato e in disuso da anni.
Al contrario, le cose importanti sono sempre dentro. E un bel vaffanculo ai maniaci della pulizia.

Le cose importanti vanno dentro.
Foto.
L'attestato del corso di canto.
Tutti i biglietti dei miei concerti.
3 dischi.
Le password che non si possono dimenticare.
Biglietti da visita, bancarelle per lo più.
Un orologio, anzi 2 o 3 o 4. Non metto l'orologio da anni. E' un peccato per certi versi.
Un posacenere colorato, che ancora puzza di sigarette. E in tutti quegli intagli metallici credo ci sia ancora della cenere di Chesterfield.
Qualche penna.
I miei vecchi portafogli.
In effetti alcune non sono cose così importanti, ora. Forse lo sono state?
Si.
Se una cosa era importante prima, è importante anche dopo?
Si.
Ma non tutte le cose.
O comunque non tutte le cose sono e restano importanti allo stesso modo.

"Imparerai un giorno a distinguere.
Imparerai a distinguere le cose preziose da quelle futili.
Imparerai a distinguere quando puoi scappare, e quando invece devi restare. Lo capirai.
E capirai che quando scappi prima o poi ritornerai. Anche solo per un momento, tornerai. Qui, dove sei cresciuto, dove sai che tutti in fondo ti amano, e non avrebbero mai voluto che tu partissi.
Sappilo così da essere pronto.
Preparati.
E fai tutto quello che vuoi, in tempo. Ma impara a capire quando è ora di smetterla.
Vivi la tua vita esagerando quando sai di poterlo fare.
E mantieni sempre il controllo.
Non ti prenderanno mai, così.

Non capiranno mai le tue mosse.
Non ti inseguirà nessuno. Sarai tu a inseguire loro, e nasconditi quando li vedrai girarsi a controllare. Nasconditi.
Solo così non ti troveranno mai.

Resta in silenzio. E ascolta ciò che gli amici avranno da dirti. Ascoltali e chiedi il loro tempo quando sentirai di averne bisogno, e ne avrai bisogno.
Ti aiuteranno. E ascolteranno in silenzio. E ti parleranno.

Ascolta sempre buona musica.
Spesso ciò che sei è ciò che ascolti.
Quindi, inizia con i Metallica, non sbagli mai. Vai sul sicuro.
Non importa con cosa continuerai, l'importante è non vantarsi del proprio nuovo podcast su iTunes.
E soprattutto, non usare più eMule."


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