lunedì 31 gennaio 2011

c'è che la mia nebbia non si dirada mai

La mia vita è appesa su flebili tentativi di basamenti in onde distorte.
So per certo dell'esistenza dei sotto-pensieri, e delle utopie slavate, slacciate e salmastre.
Ne sono certo. Non mi posso sbagliare anche adesso.
So che comunque non mi porteranno da nessuna parte.

Ho avuto moventi, e momenti pure.
Ne ho avuti come ho avuto i fiumi in piena. I miei argini erano stati addirittura abbattuti.
Ne sarei potuto uscire in ogni momento.

Ma le persone erano e sono sempre così vive che arrivo quasi a sentire la vergogna dell'istante sbagliato.
Rimango sempre assetato troppo poco dopo aver bevuto.
E' colpa del fatto che inseguo la perfezione.
La inseguo giorno e notte, la cerco. Dietro gli angoli delle strade, sotto i fogli che lascio sulla mia scrivania, nei contatti di msn, nella rubrica del telefono, sotto il letto e nell'armadio. Penso sempre di ricordarmela, o di sapere dove si trovi.

Cerco la perfezione nella mia musica, e in quel quello che avrei potuto ascoltare.
O in quelli che avrei potuto dire se..
O in quello che avrei potuto fare se..
Cerco la perfezione negli attimi e nelle espressioni del volto. Negli occhi e sulle labbra di tutti.
La cerco nella carta straccia e nella pattumiera.
la cerco dietro le mie orecchie.
La cerco in mezzo ai sedili, o nelle parole di una cara amica.
La cerco quando accarezzo un cane. O quando evito un gatto, dannata allergia.
La cerco con una penna, o con i polpastrelli al buio.
Cerco le mie perfezioni nei vortici emotivi che ogni giorno accompagnano questo scempio.
La inseguo quando sogno di amori passati.
E sembra sempre tutto così vero e reale e presente. Ci casco ogni volta.

Devo dimenticare.
Devo scoprire.
Devo bruciare.
Devo coprire.
Devo nascondere.
Devo sparire.
Devo darmi una mossa.

E devo smetterla di sfamare questi gatti oppure continueranno a tormentarmi ogni notte.


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