sabato 1 gennaio 2011

tante addizioni prima o poi un risultato te lo danno

Sono rinato dopo un lungo sonno.
Ho capito che a bere tanta vodka, anche se dalle bottiglie buone, poi la mattina la testa ti scoppia.
divisa in 4, tipo.
Ho capito che i buoni amici non saranno mai sostituibili.
E ho capito come uno sguardo possa essere totalmente frainteso.
Ti avrei voluto mangiare. La mia notte scorreva sacrosanta, scivolavo bene, non respiravo nemmeno dalla bocca. Squame e branchie.
Tu non hai capito.
O forse si.
Attacco, ah già era autodifesa?

Ho fatto un capitolato dei miei eventi, ho aggiunto un pezzo alle mie pagine.
Sono rimasto appeso ai miei stereotipi di esistenza degna.
Ho provato ad ingoiare le mie notti, anche masticandole bene.
Ma nonostante tutto erano sempre bocconi troppo amari nell'esofago che non finisce mai.
Ho sentito nuovi suoni violentarmi, a volte sono anche riusciti a ricucirmi e a restituirmi momenti sorridenti e felici.
Non mi facevano pensare a nessun problema. E così tentavo tutto il possibile.
Sono riuscito anche a barcollare.
Ma pensando a niente si diverge facilmente.

Mi impongo.
Esco.
Chiudo le porte.
Mi rifugio al freddo.

Aspiro, inalo, riverbero, odio, aspetto qualcuno che da quella porta non uscirà mai per cercarmi.
Aspetto il sole che non mi scalderà mai.
Mi sento vicino al sole, non ho bisogno nè di luce nè di calore.

Sono vicino al sole.
Ma so che da li non uscirà nessuno.

Felice 2011.

1 commento:

Luigi Cilla ha detto...

La strada per fare o interpretare le cose nel modo giusto non la conosce poi nessuno e stesso dicasi per cambiare quella parte di noi stessi che sappiamo nn piacerci affatto.
Ci si prova..ma al massimo si "smussa" ma nn si cambia. Solo quando il vento smette di soffiare forte ci ricordiamo come sono caldi i raggi del sole. Aspetta, guarda, ascolta, fai domande ma con sincera curiosità invece di aspettarti delle risposte.

..passa quando vuoi per un thè amico.
Torno stasera.
a presto

Luigi