lunedì 29 settembre 2008

Viceversa. Grazie.

scrivi che gia' ti manca quel volto.
anche a me.come una droga violenta e necessaria.
e non ho un pulsante dell'auto arresto.

non ho braccia che mi trattengono.

fatico anche nelle cose piu' semplici.
fuori c'e' un mondo pigro,che fatico a comprendere.che non mi va di seguire.
ogni soluzione o cosa mi sembrano vane,sempre meno di lei.
ho cambiato le corde a questa vecchia chitarra,il suo legnaccio marcio,suona da paura ora.
la stessa vecchia chitarra col suono migliore del mondo. come si cambiano le corde al cuore?
forse funzionerebbe uguale.
pezzo.


dovevo farlo amico, dovevo.
perché è talmente quello che mi sentivo di dire ancora che non potevo non permettere che facesse parte di una cosa che, in fondo, e in questo caso, è anche mia. O forse io la ritengo tale e in caso chiedo scusa.

E le corde al cuore.
Io a volte vorrei cambiare ognuna delle corde che mi formano. Le corde vocali, le corde degli occhi, le corde del naso e delle orecchie. Le corde nei polmoni. Le corde nelle mie gambe. Il legno che siamo non cambia. Ma forse le corde ti rendono migliore.

Forse però, pensandoci meglio, perché avremmo bisogno di nuove mute?

Forse il legno va di pari passo alla corda. Come unica cosa.
Se perdi uno perdi l'altro. E viceversa.
Non siamo fatti per questo tipo di domande.
Noi abbiamo troppo sangue nel cuore per sostituirne le corde.
Rischieremmo di non essere più noi.

Più hai più ti chiedi. E viceversa, di nuovo.
E a volte chiedersi O avere, come chiedersi E avere, sono cose insopportabili.
Lontano da quanto le nostre corde possano resistere prima di spezzarsi.

Un attimo è così nitido, un attimo dopo è così sfuocato.
Ma quel volto, ... , è ancora li dov'era.

Nessun commento: