sabato 22 agosto 2009

La dettagliata descrizione emotiva di un non qualunque mercoledì

Un libro bianco e sta a me riempirlo. Mi serve solo una Bic. Blu, grazie.

Mi sono impresso nelle rocce con i colori di un sentiero.
So di doverlo seguire. Sarebbe rischioso compromettere tutto per fare di testa mia. C'ho già sbattuto la faccia in queste faccende. Vanno sempre a finire male.

Mi allungo alla vita con tutto il sudore della mia fronte, e altro nettare morbido distillato, e altri bicchierini rotti schiacciati.

Ecco il sole splendente,
Ecco la nuvola. Che mi copre.
Ma con la dolcezza di una risata sincera,
con la dolcezza del calore che riappare, e che voglio stia con me.

Ecco il sole splendente.
Eccolo.

Appeso come uno straccio ad asciugare, perdo i liquidi. Nella dolcezza. Degli attimi.

Uomini
Donne
Bambini
Famigliole
Persone

CAMMINATE!
E noi, i soliti mediocri, sempre in marcia.

Ecco il sole splendente,
Ecco il calore che mi riprende per mano, e che so, un giorno, mi riporterà a casa di nuovo.
Al solito, sano e salvo. E più forte di prima.

Eccovi sole e nuvole.
Vegliate voi su di me.

Una volta che ci credo davvero. Non potete tradirmi.
Non ora che ci sono quasi.

Raschiare il fondo non mi è più possibile. Ho già bisogno di un bidone nuovo da riempire. Risparmiatemi dallo sbattimento.
Quindi, quali forze? Quali forze non fisiche mi hanno portato fin qui? Lo so bene in realtà. Ma continuo a chiedermelo per via che ancora non riesco a crederci.

Con, e come, cataste di vite diverse.
E se è vero che fa così freddo li dentro, vorrei tuffarmi. E non pensare a nulla, in barba ad ogni buongusto e ad ogni conseguenza, buona o cattiva.
E nell'immediato esplodere, contagiando chiunque con la mia gioia.
L'ho trovata nel sudore al vento, di nuovo in barba.
Esiste la gioia nel freddo dentro?
Ascuigherà tutto questa aria gelida?
Toglierà ogni macchia?
E ogni odore? Gli Aloni?
I profumi?

Saremo tutti di nuovo noi stessi, un giorno o l'altro. E uniremo ogni percorso.
Ne saremo capaci?
O faremo franare di nuovo tutto a valle?
Voleremmo liberi, lasceremmo solo la nostra ombra sfuggente sugli occhi di ognuno.
Lasceremmo milioni di braccia con la pelle d'oca.
Lasceremmo sguardi e contorni confusi.
E nessuno capirebbe.
Ma tutti riderebbero di noi. E di loro stessi.
Nessuno capirebbe.
A kilometri di distanza sarebbe comunque tutto uguale a prima. Non ci sarebbe paese che mormora disposto a questo.

Personalmente, sarebbe come se fossi seduto sul tetto del mondo. Sarei il solo a pensarlo.
Ma sarei felice così.

Lascio il tedio per altri giorni. Non ne ho bisogno oggi. Non ne ho bisogno.
Non ne ho bisogno.



Grazie. a voi. e a te.



2 commenti:

G ha detto...

Bello, davvero, e poi una strana sensazione.

Di tanto in tanto vengo a curiosare sul tuo blog, a leggere di te, e c'è sempre qualcosa che mi incuriosisce, qualcosa che non riesco a capire e che vorrei capire. Stavolta è diverso. Stavolta c'ero anche io, stavolta parte di questa vicenda l'ho vissuta anche io. Un'altra parte invece l'hai vissuta solo tu, da solo, forse proprio mentre io stavo vivendo la mia.

E quindi più delle altre volte la storia mi incuriosisce, perchè più di altre volte capisco, e più delle altre volte mi rendo conto di voler capire quello che mi manca, quella parte di universo di te che mi sfugge, come è normale che sia... mi piacerebbe per un istante tornare a scuola con te a spiegarmi la parafrasi del testo.

Se ti ricordati, mandami le foto.

Buona vita

soleliquido ha detto...

certamente, amico mio.
le parabole vanno giù comunque alla fine. sempre in discesa, e non alludo alla semplicità.

grazie.